Alitalia verso la nazionalizzazione. Lo stabilisce il Decreto Rilancio (qui lo speciale QuiFinanza), che all’articolo 202, nel capitolo “Misure per le infrastrutture e i trasporti”, prevede che “per l’esercizio dell’attività d’impresa nel settore del trasporto aereo di persone e merci, è autorizzata la costituzione di una nuova società interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta”. L’iniziativa, si legge peraltro, “è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea”.
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Costo e modalità dell’operazione
Un’operazione da 3 miliardi di euro, che prevede dunque il ritorno della compagnia di bandiera nelle mani dello Stato grazie alla nascita di una nuova società di trasporto aereo controllata dal MEF, “ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta”. Le tempistiche, ancora, sono poco chiare: il prossimo passo per il Governo sarà quello di deliberare la costituzione della newco, ma si parla poi anche di tavoli di confronto con le organizzazioni sindacali.
L’interesse di Usaerospace Partners
Ma dall’estero, c’è chi manifesta interesse per la compagnia. Come Usaerospace Partners, che, dopo essersi fatta avanti nei mesi scorsi, nelle ultime ore ha chiesto un incontro all’Esecutivo. La società americana, con sede a Washington, si è in particolare rivolta ai ministri competenti, Roberto Gualtieri, Stefano Patuanelli e Paola De Micheli, con “l’intento di ribadire” il proprio “immutato interesse per la Compagnia aerea”.
Usaerospace Partners ha indirizzato anche una lettera alle Commissioni Bilancio e Trasporti di Camera e Senato. Tra i punti presenti nel documento, l’intenzione di costituire una holding di partecipazioni di diritto italiano, presieduta dalla presidente del gruppo Usa Michele Roosvelt Edwards; l’assorbimento degli esuberi con un piano quinquennale basato su una flotta di 150 aeroplani, e il posizionamento dell’hub e della sede direzionale e amministrativa nell’aeroporto di Fiumicino.
La società americana, secondo le sue dichiarazioni, sarebbe disposta a investire 1,5 miliardi di dollari. Secondo quanto raccontato dai media, USAerospace è nota per il salvataggio, lo scorso settembre, della compagnia irlandese low cost Wow Air, che però, da allora, non è ancora “decollata” con il primo volo.
German Efromovich, chi è l’imprenditore pronto a investire
Non è però l’unico potenziale investitore a fiutare l’affare: tra gli interessati c’è anche l’imprenditore boliviano di origine polacca nonché ex azionista di Avianca, German Efromovich. Con il suo gruppo Synergy, l’imprenditore sarebbe disposto a investire un miliardo di euro: “Non ci vogliono tre miliardi di euro per fare gestire questa azienda, è troppo”, ha dichiarato. E ha aggiunto: “Non ho problemi con una partnership. Ma se dovessi farlo con il settore pubblico, porrei solo a una condizione: zero interferenze politiche“.
Efromovich è stato estromesso dal consiglio di amministrazione della compagnia colombiana Avianca, di cui fu fondatore, a seguito del default sul debito che ha portato la United Airlines a prendere il controllo della compagnia. Come riporta Agi, l’imprenditore nel 2017 risultò inoltre coinvolto nei “Panama Papers”, che evidenziarono come Avianca Holdings fosse collegata a più di 20 aziende situate in paradisi fiscali.
Le parole di Gualtieri
Dopo tre anni di amministrazione straordinaria (dal 2 maggio del 2017), e dopo il fallimento dell’operazione guidata da Fs con Atlantia e un partner internazionale, l’Esecutivo sembra essere intenzionato a mettere un punto definitivo alla tormentata vicenda. “Noi vogliamo voltare pagina e creare una compagnia che abbia successo, che faccia utili e concorra ad essere una infrastruttura strategica per un grande paese a vocazione turistica”, ha spiegato venerdì sera il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “Noi crediamo che sia possibile affidare a un management competente e di qualità la gestione della compagnia che faccia utili e sia capace di sviluppare alleanze”. È una scommessa, ha ammesso il titolare del Tesoro, “ma altri Paesi hanno dimostrato che è possibile”, ha aggiunto. E “un grande Paese come l’Italia”, ha puntualizzato, può e deve avere una efficiente compagnia aerea“.