Verso il reddito di cittadinanza, finti poveri nel mirino: irregolari 6 domande su 10

Nei primi 6 mesi del 2018 su 8.847 persone controllate dalla guardia di finanza, 5.435 non sono risultate in regola per accedere alle agevolazioni

(Teleborsa) Che gli italiani, ahimè, siano un popolo di furbetti è cosa nota. E, in previsione della tanto discussa misura bandiera del M5S , ossia il reddito di cittadinanza di cui si fa un gran parlare negli ultimi mesi, c’è davvero poco da stare allegri pensando a quanti potrebbero approfittare della ghiotta occasione di accaparrarsi l’ambito contributo economico pur senza averne effettivo diritto, in assenza cioè dei necessari requisiti e, soprattutto, in barba a chi del sussidio ha davvero bisogno. Un brutto vizietto, quello di aggirare le regole, che purtroppo sembra piacere a molti.

FINTI POVERI NEL MIRINO – Sei “finti poveri” ogni dieci soggetti controllati. E’ questo il triste oltre che preoccupante bilancio che emerge dalle verifiche mirate effettuate nel 2018 dalla guardia di finanza sui beneficiari di prestazioni sociali agevolate ed esenzione dai ticket sanitari.
Secondo i dati resi noti dal Sole 24 Ore, infatti, su 8.847 persone controllate nei primi 6 mesi dell’anno, 5.435 non avevano le carte in regola per ricevere agevolazioni che sono state già richieste o addirittura incassate.

Ticket sanitari, che disastro: irregolarità sopra il 90% -Analizzando il dettaglio dei ticket c’è davvero da mettersi le mani nei capelli visto che  le irregolarità raggiungono il 90% (3.367 su 3.611 verifiche). In calo, invece, i “furbetti” delle prestazioni sociali agevolate. Un miglioramento probabilmente dovuto al nuovo Isee che prevede controlli preliminari dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps su informazioni dichiarate dai cittadini. Inoltre, la rilevazione della giacenza media sul conto corrente,  ha diminuito il fenomeno di chi “dimenticava” titoli e investimenti.

Tempi duri per i furbetti – Occhio, però, perché truffare lo Stato potrebbe costarvi molto caro. Come Luigi Di Maio ha più volte dichiarato, incassare il tanto ambito reddito di cittadinanza è un reato che potrebbe costare fino a 6 anni di carcere.

La normativa attuale, infatti, prevede  sanzioni per chi “bara” su condizioni personali o reddito per avere benefici assistenziali come la reclusione da 6 mesi a tre anni e nella multa tra 51 e 1.032 euro. Se, poi, il danneggiato è lo Stato o un ente pubblico, la pena sale da uno a cinque anni di carcere e multa da 309 a 1.549 euro. Ma la musica potrebbe cambiare. Poveri, insomma. Ma almeno onesti.