Uno dei settori al quale l’emergenza Coronavirus sta presentando un conto salatissimo è senza dubbio il turismo, alle prese con una crisi che in tanti definiscono senza precedenti. Fin qui, infatti, disdette a raffica e miliardi di euro in fumo.
DISDETTE A RAFFICA E MILIONI DI EURO IN FUMO – Come sempre, a scattare una fotografia davvero preoccupante – specie se la situazione dovesse protrarsi ancora nel tempo – i numeri davvero impietosi: in meno di una settimana dall’esplosione dell’allarme, alberghi, b&b e agenzie di viaggio hanno già visto andare in fumo 200 milioni di euro di prenotazioni per il mese di marzo. Bisogna urgentemente lavorare per arrivare ad una normalizzazione: se continua così, il settore – che vale il 13% circa del PIL italiano – rischia di affondare. A stimare l’impatto dell’emergenza sulle imprese del turismo Assoturismo Confesercenti.
Per non contare poi che la cifra riguarda solo i valori di viaggi e sistemazioni cancellati, e non include la mancata spesa turistica dei viaggiatori, che avrà pesanti ricadute anche su guide e trasporti turistici, oltre che bar, ristoranti e attività commerciali in tutta Italia. Ad essere investite dalle disdette, infatti, non sono solo le attività ricettive delle regioni interessate dai focolai: a Roma si registrano picchi di cancellazioni del 90% delle prenotazioni, dell’80% in Sicilia. Ad incidere lo stop alle gite, alla convegnistica e agli eventi; ma pesano anche le cancellazioni che arrivano dai viaggiatori stranieri. Che incidono soprattutto nelle città d’arte, dove i turisti provenienti dall’estero costituiscono circa la metà dei flussi complessivi.
ALITALIA SEMPRE PIU’ NEI GUAI – L’emergenza Coronavirus ha acuito le difficoltà di molte compagnie aeree, Alitalia in testa, incidendo su una situazione di per sè già complessa. E proprio a proposito della richiesta avanzata dal Commissario straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, di estendere la Cigs da circa 1.200 a quasi 4mila dipendenti, non ha nascosto la preoccupazione il Ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli che si dice comunque ottimista sulla vicenda generale.
Alitalia, Usb: coronavirus peggiora crisi, stop bando e svendita – Molti quotidiani stanno confermando la pubblicazione del bando di vendita di Alitalia, alla quale starebbero procedendo gli advisor Rothschild e lo studio Gop, da parte del commissario Leogrande. Come anticipato mercoledi’ 26 dal Messaggero, oltre alla cessione in blocco si prevede anche la possibilità di uno “spezzatino” degli asset, cioè la cessione ripartita dei rami d’azienda Handling, Manutenzione, Aviation.
E’ quanto scrive l’Usb, ricordando che la scorsa settimana avevamo appreso direttamente dal commissario straordinario del Gruppo Alitalia, della volontà di procedere all’apertura del mercato in vista della conclusione della procedura fissata il 31 maggio 2020. Tuttavia, prosegue il sindacato, oggi non si può non considerare il mutato scenario generale, legato all’esplosione dell’emergenza sanitaria da Coronavirus che sta mettendo in grande difficoltà tutto il settore del turismo e dei trasporti italiani.
Per questo Usb, che a fronte delle conclamate crisi dei vettori Alitalia ed Airitaly nei giorni scorsi aveva presentato al governo un documento in cui si domandava l’immediato intervento dello Stato, ha chiesto al commissario Leogrande e al Governo “una moratoria del bando di cessione di Alitalia proprio perchè si tradurrà in una riduzione del valore dell’azienda”.
“Al ministro De Micheli, che nella discussione per la crisi di Airitaly aveva già preso atto della situazione critica del settore, conclude il sindacato, “chiediamo di accelerare ogni iniziativa per promuovere tavoli tematici di confronto per il riavvio immediato dell’industria dei trasporti e del turismo”.