Quanto guadagna un fisioterapista?

Lo stipendio di un fisioterapista varia in funzione del grado di specializzazione e dell’ambito lavorativo in cui questo professionista si trova ad operare

Foto di Miriam Carraretto

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Sono sempre di più le persone che si affidano a un fisioterapista per rimettersi in sesto, magari per un problema muscolare oppure in seguito a un incidente. E sono sempre di più gli italiani che scelgono questa professione, perché particolarmente richiesta. Secondo i dati dell’Aifi, l’Associazione Italiana Fisioterapisti, il 90% dei fisioterapisti lavora entro il primo anno dalla laurea. In Italia, secondo quanto indicato nel “Modello previsionale 2015-2035”, ci sono oggi circa 65mila professionisti.

Tuttavia, non è un lavoro per tutti, perché, al di là del titolo necessario per esercitare questa professione e delle competenze acquisite sul campo, è uno di quei lavori per cui serve una certa propensione personale. Ma vediamo di capire meglio cosa fa il fisioterapista, cosa serve fare per diventarlo e quanto guadagna.

Chi è e cosa fa il fisioterapista

Il fisioterapista è un professionista medico-sanitario specializzato in fisioterapia, branca della facoltà di Medicina e Chirurgia che si occupa di prevenire, curare e riabilitare patologie e disfunzioni della motricità.

Il fisioterapista risponde a tutti questi bisogni attraverso la valutazione fisioterapica, la diagnosi fisioterapica, la pianificazione degli obiettivi del trattamento, la scelta ed attuazione di diverse strategie di intervento fisioterapico – esercizi terapeutici, terapie manuali, terapie fisiche, tecnologie assistive, educazione terapeutica -,  la verifica della raggiungimento degli esiti attesi misurati attraverso specifici indicatori.

Il fisioterapista è dunque una figura essenziale in ambito riabilitativo, perché specializzato nella cura delle disfunzioni dell’apparato muscolo-scheletrico, neurologico e viscerale, congenite o meno, come nel caso di traumi.

Come si fa a diventare fisioterapisti?

Per diventare fisioterapista e quindi essere abilitato all’esercizio della professione è necessario conseguire la laurea in Fisioterapia presso una delle Facoltà di Medicina e Chirurgia delle università italiane (qui quanto guadagna un medico). Una volta conseguito il titolo, si è direttamente abilitati alla professione ed è possibile automaticamente iscriversi all’Albo dell’Ordine dei Fisioterapisti del proprio territorio. La laurea è infatti oggi abilitante alla professione.

L’accesso al Corso di Laurea in Fisioterapia, come tutti i corsi di laurea delle professioni sanitarie, è a numero chiuso e prevede un test di ingresso con data di svolgimento unica sul territorio nazionale per quanto riguarda le università pubbliche. Per quanto riguarda invece le università private, il test viene svolto a pochi giorni di distanza, sempre in data unica sul territorio nazionale.

Il corso di laurea è articolato su 3 anni e prevede l’acquisizione di 180 CFU complessivi ai fini del conseguimento della Laurea in Fisioterapia Classe L/SNT2. Il numero di esami previsto varia in base a ciascun corso di laurea. Come detto, la prova finale, cioè la discussione della tesi e quindi il completamento del ciclo universitario, ha valore di esame di Stato abilitante all’esercizio della professione.

Il titolo di studio consente l’accesso a Corsi di Laurea Magistrale della Classe delle Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie LM/SNT2, senza debiti formativi, a master di primo livello e a corsi di perfezionamento. La Laurea Magistrale dà a sua volta l’accesso ai master di secondo livello e ai dottorati di ricerca.

Costo seduta fisioterapista
Quanto costa una seduta dal fisioterapista

Stipendio di un fisioterapista in Italia

Lo stipendio di un fisioterapista in Italia si colloca mediamente nella fascia medio-bassa delle professioni sanitarie, un po’ come per gli infermieri, ma i guadagni qui possono variare in maniera significativa in funzione di alcuni fattori specifici, primo fra tutti il fatto di lavorare nel pubblico o nel privato, come professionista autonomo o dipendente.

In generale, lo stipendio di un fisioterapista è ritenuto accettabile e molti considerano questa professione decisamente sicura e redditizia. Vediamo nella realtà quanto guadagna un fisioterapista e da cosa dipendono le sue prospettive economiche.

Quanto guadagna un fisioterapista in Italia dipende essenzialmente dal fatto che svolga la professione da dipendente, presso una struttura pubblica o privata, oppure da libero professionista.

Se lavora in una struttura pubblica

Se il fisioterapista lavora presso un’ASL o una RSA, il Contratto Nazionale del comparto sanità prevede una retribuzione minima annua per i neo-fisioterapisti di 23.788,28 euro, che al mese significa circa 1.980 euro.

Lo stipendio massimo per i fisioterapisti coordinatori, invece, può raggiungere i 31.816,98 euro all’anno, circa 2.650 euro al mese. A questa cifra va aggiunta anche la tredicesima mensilità di dicembre.

Se lavora come professionista privato

Se invece il fisioterapista lavora in privato o come libero professionista, in media la retribuzione mensile è di circa 2.800 euro, ma molto dipende dall’esperienza e dal giro di clienti. In generale, il costo di una seduta varia dai 30 ai 40 euro, ma, se si tratta di un trattamento a domicilio, il prezzo aumenta fino ai 60-80 euro.