Spending review, nel piano di tagli spese Asl e buoni pasto. Ma non le pensioni d’oro

I tagli di Bondi toccheranno la spesa sanitaria. Giri di vite sugli acquisti di farmaci per gli ospedali e chiusura di 11mila strutture nelle regioni in rosso

Temuta e invocata spending review. Sul piano di tagli alla spesa pubblica, voluto dal governo e delegato al commissario straordinario Enrico Bondi, le voci si rincorrono. Tra una sforbiciata (già avviata) alle auto blu dei ministeri e una (evergreen) alle province, si fanno strada anche altre ipotesi di tagli, quelli seri. Sta prendendo corpo in particolare la manovra sulla Sanità: il governo starebbe per varare un unico provvedimento che raccoglie sia gli interventi di Bondi che quelli del ministro della Salute, Renato Balduzzi: la revisione della spesa per farmaci, il regime intramoenia, la responsabilità professionale dei medici.

La scure sulla sanità

Per il governo agire su una delle voci più pesanti della spesa pubblica – la sanità -, con un risparmio di almeno 6-7 miliardi nel 2012 e 12-14 miliardi a regime, significa fondamentalmente scongiurare il pericolo dell’aumento dell’Iva e riuscire a finanziare, ad esempio, i primi interventi di ricostruzione post-terremoto in Emilia.

Bondi non parla di tagli ma di razionalizzazione della spesa e riduzione degli sprechi. Ma di fatto verranno spesi, secondo gli esperti, 4 miliardi in meno all’anno, oltre ai giri di vite sugli acquisti di beni e servizi già previsti per tutte le amministrazioni pubbliche.

Sono allo studio anche ipotesi di chiusura e accorpamento di 11mila strutture sanitarie nelle 8 regioni con i conti in rosso, tra cui Piemonte e Lazio.

Prevista anche la proroga del cosiddetto “regime intramoenia” , cioè le visite mediche private in ospedale, e la stretta sui farmaci (dal 13,3 al 12,1%) acquistabili dalla singola struttura ospedaliera attraverso le farmacie.

Statali, giro di vite sui ticket per il pranzo

In arrivo anche i giri di vite sul pubblico impiego proposte dal ministro Filippo Patroni Griffi. Tra questi fa polemica la stretta sui buoni pasto dei dipendenti pubblici: se non lavoreranno almeno 8 ore dovranno rinunciare ai ticket. Chi è in part time non ne avrà più diritto, una perdita media di 150 euro.

Si toccheranno le pensioni dei d’oro del manager pubblici?

Non è ancora chiaro se nel provvedimento di riduzione della spesa pubblica entreranno anche le pensioni d’oro dei manager pubblici. Un’assenza vistosa che ha già scatenato le polemiche contro la “casta” che “dimentica” di intervenire sugli alti livelli della pubblica amministrazione. Il governo si sarebbe impegnato ad affrontare la questione e a consultare i sindacati. I giochi sono ancora aperti.