(Teleborsa) Amministrare, ai giorni nostri, sembra essere una vera e propria impresa, non solo da un punto di vista economico. Sindaci alle prese non solo che le casse che piangono e la difficoltà di far quadrare i bilanci. C’è qualcosa che preoccupa, se possibile, ancora di più”.
Sono sempre di più, infatti, i sindaci alle prese con intimidazioni e minacce: 180 hanno denunciato di aver subito minacce da gennaio a giugno 2016 e sono già 15 quelli che hanno subìto atti intimidatori dall’inizio dell’anno.
Il dato più grave è quello che riguarda il Sud del paese – Da gennaio a maggio 2016, dei 180 casi censiti il 78 per cento si è verificato al Sud e nelle isole; il 9 per cento nel Nord-ovest e il 5 per cento al Centro. Tra i minacciati il 47 per cento sono amministratori, il 18 per cento dipendenti pubblici, stessa percentuale per mezzi e strutture, il 7 per cento parenti e altrettanti politici. Tra gli amministratori, sono i sindaci a subire più spesso atti intimidatori, il 44 per cento, seguiti dai consiglieri comunali (il 20 per cento) e gli assessori (15 per cento).
L’ALLARME DELL’ANCI – “I sindaci sono il terminale più esposto, perché sono più vicini ai cittadini – sottolinea Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci – siamo poi consapevoli che i dati che stiamo raccogliendo sono parziali, perché molti amministratori non denunciano le minacce e scelgono di abbandonare l’incarico”.
“SERVONO NUOVI STRUMENTI” – “Come associazione vogliamo dare loro il massimo sostegno, perché la prima cosa da fare è non lasciarli soli, aiutarli a parlare e fare rete, continua il presidente. “L’esperienza ci insegna che, quando sindaci e amministratori denunciano, la comunità sceglie la legalità e si schiera al loro fianco, ma la solidarietà non è sufficiente e per questo stiamo portando avanti una serie di proposte da inserire nel ddl sicurezza”.