C’è tanta carne al fuoco in questo inizio di settembre a Palazzo Chigi. Il governo, superate le questioni più urgenti della scuola e dei trasporti, dovrà rimetter mano a due dossier “caldi“, Autostrade ed Alitalia in primis, ma anche il futuro di Air Italy e l’Ilva di Taranto. Tutte questioni di importanza cruciale, che hanno a che fare con intere filiere: dal trasporto su strada al trasporto aereo, senza dimenticare la travagliata industria dell’acciaio. Una questione che coinvolge diverse migliaia di lavoratori.
ASPI : ultima parola al MIT
Atlantia ha annunciato la scorsa settimana l’avvio della proceduta che la porterà a scorporare fino all’88% di Autostrade per l’Italia, in pratica l’intera partecipazione detenuta nella concessionaria autostradale, in vista della vendita o della quotazione in Borsa. Insomma, tutte le opzioni sono aperte, tutto dipenderà da cosa intenderà fare CDP e dalla valutazione, per la quale di è ipotizzata una cifra di 11 miliardi.
Una valutazione che però verrà a dipendere dal rinnovo della concessione stessa e dalle condizioni poste dal MIT, sotto il profilo degli investimenti e dei pedaggi. E proprio la Ministra De Micheli, dopo aver confermato settimana scorsa l’invio della proposta ad Autostrade, ha annunciato da Cernobbio che latrattativaè entrata nelle “fasi finali”, anche se non ha dato certezza sulle tempistiche per la conclusione dei negoziati.
Per Alitalia si guarda al piano industriale
I tempi stringono per la Newco Alitalia, che nascerà sulle ceneri della vecchia compagnia di bandiera: il capitale iniziale è stato approntato (20 milioni di euro) e presto sarà nominato anche il CdA, cinque consiglieri che andranno ad affiancare il Presidente Francesco Caio e all’Ad Fabio Maria Lazzerini.
Sempre la Ministra De Micheli, al Forum Abrosetti, ha detto che è “una questione di giorni”, probabilmente riferendosi all’appuntamento di mercoledì 9 settembre, quando riferirà alla Camera sulla situazione economico-finanziaria e sulle prospettive di sviluppo di Alitalia.
Posta la pietra d’angolo sarà la volta del Piano industriale atteso per il mese di ottobre, che dovrà attuare una grande “rivoluzione” rivedendo le strategie di business e riportando la gestione della compagnia su una rotta sostenibile, quindi concorrenziale in termini di costi operativi e offerta tariffaria.
Resta poi il nodo della partnership industriale e la questione della partecipazione all’alleanza internazionale Sky Team.
Due ipotesi per Air Italy
Alla compagnia Air Italy è stato ora interdetto anche di volare, dopo la profonda crisi che ha messo a terra gli aerei della compagnia nata dall’ex Meridiana, con basi a Malpensa e Olbia. La questione riguarda 1.453 lavoratori, per i quali è stato trovato per ora un accordo per la concessione di 10 mesi di CIG più la Naspi.
Preso tempo, si ragiona sul futuro della compagnia, con due ipotesi alternative: diventare una “costola di Alitalia” o una compagnia pubblico-privata con il concorso delle due Regioni coinvolte (Lombardia e Sardegna).
L’annosa questione dell’Ilva di Taranto
A Taranto, l’acciaieria che un tempo era gestita dalla famiglia Riva, prima che subentrasse l’indiana ArcelorMittal, è di nuovo al “collasso”. L’11 settembre si fermerà il Treno lamiere, a causa di ordini insufficienti e non c’è futuro per i lavoratori della più grande industria siderurgica italiana.
E soprattutto, si parla di sicurezza, perché non mancano solo gli investimenti, ora non si fanno più neanche le manutenzioni. E in risposta all’inerzia nelle trattative governo-azienda, i sindacati hanno annunciato un autunno caldo di mobilitazioni, a partire da oggi 7 settembre.
Il destino di Borsa SpA
Fra le mille beghe anche la vendita di Borsa SpA da parte del London Stock Exchange, sempre con l’ausilio di CDP e con la preferenza che sembra proprio andare nella direzione di Parigi (Euronext).