“Salvini porta gente”, le Lega chiede contributo ai ristoranti. E’ polemica

A Viadana il partito chiede il versamento del 20 per cento degli incassi che saranno realizzati sabato e domenica prossima

Scoppia la polemica a Viadana, località sul Po in provincia di Mantova, dove la Lega prepara una kermesse con Matteo Salvini per le giornate di sabato e domenica. Il partito dell’ex ministro dell’Interno, che chiuderà la festa leghista con un comizio domenica sera, chiede il versamento del 20 per cento degli incassi che saranno realizzati. Bar, ristoranti, trattorie, gastronomie del centro storico di Viadana – segnala Il Fatto Quotidiano – hanno ricevuto nei giorni scorsi la richiesta di un “contributo in percentuale” sugli incassi dei due giorni della festa.

Dopo aver rinunciato a gestire in proprio la ristorazione, infatti, le Lega ha chiesto ai ristoratori locali di entrare a far parte della manifestazione allestendo tavoli e banchetti. “Ma non dimenticate che i clienti ve li portiamo noi, dunque è gradito il contributo in percentuale”. Queste le richieste della segreteria provinciale della Lega, il partito che amministra il paese in alleanza con una lista civica locale. Le richieste sono arrivate fino dentro il municipio, scatenando l’ira delle opposizioni.

Il Movimento 5 Stelle ha stilato un comunicato in cui esprime “perplessità sulle modalità di gestione della ristorazione durante la manifestazione. Può essere corretto coinvolgere i commercianti locali, ma ci sembra quanto mai discutibile la richiesta del partito di una percentuale sugli incassi”. Oltretutto, fa osservare il M5S , tranne la tassa sull’ occupazione di suolo pubblico pagata dalla Lega, tutte le spese sono a carico dei ristoratori, che per svolgere attività all’esterno dei loro esercizi commerciali devono chiedere la “Scia”, la segnalazione certificata di inizio attività per manifestazioni temporanee, e pagare Comune e Asl.

Gianni Fava, leghista della prima ora sconfitto da Salvini alle ultime primarie leghiste e viadanese, ha stigmatizzato l’accaduto: “È un giorno triste”, ha scritto sulla sua pagina Facebook. “Una cosa del genere non sarebbe mai successa in condizioni normali alla Lega Nord, nella quale ho militato per quasi 30 anni. Lo strampalato tentativo poi di dare spiegazioni (di fatto confermando la notizia) è quanto di più goffo mi sia capitato di leggere in questi mesi”.