Reddito di cittadinanza e REI Reddito d’inclusione a confronto. Le differenze

La proposta politca del Movimento 5 Stelle, le differenze col vero reddito di cittadinanza e con il REI, il Reddito d'inclusione approvato dal governo uscente

Dallo scorso 1° dicembre è attivo il REI, il Reddito d’inclusione rivolto alle famiglie in difficoltà introdotto dai governi precedenti all’ultima tornata elettorale. La quale ha prepotentemente riportato in cima all’agenda il reddito di cittadinanza nella formula ibrida proposta dal Movimento 5 Stelle, vincitore indiscusso delle Politiche insieme alla Lega di Matteo Salvini. Vediamo in cosa consiste la proposta pentastellata, la differenza col vero reddito di cittadinanza all’europea e con lo stesso REI.

IL REDDITO DI CITTADINANZA – Con il termine “reddito di cittadinanza”, o “reddito base” (basic income), nelle varie forme si intende un sussidio erogato dallo Stato in favore di tutti i soggetti in possesso della cittadinanza nel proprio territorio, a prescindere da condizione sociale, età, reddito o altri vincoli.

LA PROPOSTA DEL M5S – Ovvio che l’architettura della misura cambi a seconda delle condizioni sociali ed economiche dell’area interessata. Così l’idea del Movimento 5 Stelle finisce per discostarsi dalla proposta ‘classica’ ed avvicinarsi al già esistente REI. In primo luogo, infatti, non è destinata a tutta la popolazione in maniera indistinta ma solo a chi si trovi senza lavoro e ne stia cercando attivamente uno, o che abbia un lavoro/pensione con compensi tali da non farlo vivere al di sopra della soglia di povertà.

Per ottenere l’indennità di disoccupazione o inoccupazione proposta dal M5S sarebbe pertanto necessario essere in possesso di specifici requisiti e rispettare alcune regole:

  • avere raggiunto la maggiore età;
  • essere disoccupati, o percepire un reddito da lavoro inferiore alla soglia di povertà, o una pensione inferiore alla soglia di povertà;
  • essere iscritto ai centri per l’impiego;
  • accettare uno dei primi tre lavori che gli saranno eventualmente offerti;
  • partecipare a progetti “utili per la collettività” organizzati a livello comunale per un massimo di 8 ore alla settimana;
  • partecipare a corsi di riqualificazione e formazione.

Solo chi risultasse aderente a tutti i vincoli previsti potrebbe beneficiare del sussidio, fino a un massimo di 780 a euro al mese (o delle cifra necessaria per portare il suo reddito a 780 euro). La cifra potrebbe variare in base alle dimensioni del nucleo familiare.

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