Benzina, quanto costa e cosa influenza i prezzi

Quanto costa la benzina in Italia? E perché se il prezzo del petrolio cala a volte il costo della benzina sale?

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il costo della benzina e degli altri derivati del petrolio in Italia aumenta anno dopo anno. Il prezzo della materia prima influisce solo in parte sull’importo del prodotto finito. Allora quali sono le voci che pesano sul prezzo della benzina alla pompa?

Quanto costa la benzina in Italia

Attualmente il costo della benzina in Italia oscilla attorno a 1,873 euro al litro, ma si tratta di un valore influenzato da diverse concause e quindi suscettibile di variazioni, il più delle volte al rialzo. Il picco, in cui si è superata la soglia psicologica dei 2 euro al litro, si è toccato a giugno 2022, quando il costo della benzina è arrivato a 2,034 euro al litro. Dopo un ribasso costante fino a dicembre 2022, il prezzo del carburante è poi tornato a risalire.

Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica effettua periodiche rilevazioni sul prezzo della benzina, del gasolio e degli altri carburanti. Al netto dei picchi che possono essere messi in atto dai singoli operatori, le rilevazioni ministeriali parlano di tendenze al rialzo, mese dopo mese.

Il prezzo della benzina in Italia

I primi quattro mesi del 2023 hanno visto un rialzo generalizzato del costo della benzina al litro:

  • a gennaio 1.833,59 euro al litro (+10,26% rispetto a dicembre 2022);
  • a febbraio 1.860,75 euro (+1,48%);
  • a marzo 1.855,41 euro (-0,29%);
  • ad aprile 1.873,05 euro (+0,95%).

Il prezzo del diesel

Più contenuta la corsa del prezzo del gasolio, che anzi nel 2023 dopo il boom iniziale ha registrato diversi ribassi:

  • a gennaio 1.880,54 euro al litro (+8,87% rispetto a dicembre 2022);
  • a febbraio 1.845,84 euro (-1,85%);
  • a marzo 1.799,50 euro (-2,51%);
  • ad aprile 1.748,82 euro (-2,82%).

Il costo del Gpl auto al litro

Il costo del Gpl auto alla pompa nel 2023 è partito in rialzo per poi andare in retromarcia:

  • a gennaio 800,64 euro al litro (+2,83% rispetto a dicembre 2022);
  • a febbraio 801,04 euro (+0,05%);
  • a marzo 797,97 euro (-0,38%);
  • ad aprile 780,69 euro (-2,17%).

Ma da cosa dipende questa variabilità? Certamente influisce il costo del petrolio, che ha avuto un andamento simile a quello della benzina: dopo aver toccato i 122,43 dollari al barile nel giugno 2022, è tornato a scendere fino a marzo 2023 per poi risalire fino a superare i 73 dollari al barile.

costo benzina attuale
Quanto è oggi il costo della benzina?

Perché la benzina aumenta

Essendo un prodotto derivato, la variabilità del prezzo della benzina dipende dalla variabilità della materia prima. Il costo del petrolio ha infatti registrato un andamento simile e ha influenzato il prezzo dei prodotti derivati: dopo aver toccato i 122,43 dollari al barile nel giugno 2022, è tornato a scendere fino a marzo 2023 per poi risalire fino a superare i 73 dollari al barile.

Ma non solo: talvolta prezzo del petrolio e prezzo di benzina e diesel possono non avere andamenti sovrapponibili. Il motivo è che il processo di raffinazione ha un costo relativamente elevato e che rimane invariato anche a fronte di un calo del prezzo della materia prima. La raffinazione è un processo estremamente energivoro e l’aumento dei prezzi dell’energia spinge in alto il costo della lavorazione, ripercuotendosi sul prezzo del prodotto finito.

Sul costo di benzina e diesel influiscono poi i prezzi di estrazione, lavorazione, stoccaggio e distribuzione. Prezzi che influiscono fra il 20 e il 25% del prodotto finito.

Il costo della benzina risente poi della situazione geopolitica. Il venire meno del petrolio russo in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina ha spinto alla ricerca di altri mercati, come ad esempio quello statunitense, aumentando i costi di trasporto.

Da considerare poi l’effetto cambio: il petrolio è quotato in dollari. Ciò significa che a seconda della svalutazione o del rafforzamento della moneta comunitaria la stessa quantità di valuta può essere utilizzata per acquistare differenti quantitativi di materia prima. Un euro forte spinge i prezzi al ribasso, al netto di tutti gli altri fattori che influiscono sul costo finale. Mentre un euro debole spinge i prezzi al rialzo.

Come tutti i beni di consumo anche il petrolio è poi soggetto alla legge della domanda e dell’offerta. Questo significa che quando il prezzo tende a ribassare i paesi produttori, con l’Opec in testa (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati), tagliano improvvisamente la produzione per spingere il mercato al rialzo. Minore offerta si traduce inevitabilmente in un costo maggiore per soddisfare la domanda che rimane costante.

Cosa sono le accise sulla benzina

Un altro fronte riguarda poi le accise sulla benzina. Le accise sono imposte che ricadono sulla fabbricazione e sulla vendita dei prodotti di consumo. In Italia le accise sui carburanti sono state introdotte a partire dal Ventennio fascista in poi per far fronte a disastri naturali e campagne militari (come ad esempio la guerra d’Etiopia del 1935).

Dal riordino della materia avvenuto nel 1995 l’accisa sui carburanti viene indicata in modo unitario. Ciò ha sostituito le singole imposte di scopo che vengono spesso citate per alimentare la polemica contro le accise. Questo ha reso le accise strutturali. Oggi il peso delle accise si assesta sul 40% del prezzo complessivo della benzina e attorno al 33% sul prezzo del gasolio.

Un’altra causa del rialzo del costo del carburante è stata certamente la fine dello sconto sulle accise, scaduto a dicembre 2022. Da marzo a novembre 2022 il taglio delle accise è stato di 25 centesimi di euro al litro sulla costo di benzina e diesel (30,5 tenendo conto dell’Iva) e di 8 centesimi di euro ogni chilogrammo per il Gpl.