Arriva il freddo, avete raccolto la legna per il camino? Può sembrare uno scherzo, ma è quanto emerge dai dati sui consumi di legna da ardere: le famiglie italiane alle prese con la crisi stanno infatti riscoprendo, ove possibile, stufe e camini, pur di sottrarsi agli aumenti che interessanto il costo dell’energia. Stando ai dati Istat, infatti, le importazioni di legna da ardere nei primi sette mesi dell’anno sono cresciute del 26% rispetto a 10 anni fa, rendendo l’Italia il primo importatore mondiale, riporta Coldiretti.
Ma per gli italiani che dipendono da termosifoni e caldaie (la maggior parte, ovviamente) l’inverno si preannuncia ‘salato’, con la conferma anche per quest’anno di detenere le tariffe più care d’Europa.
Le bollette nostrane, infatti, in base all’ultima Relazione dell’Autorità per l’Energia sono sensibilmente al di sopra della media europea: il costo al lordo delle tasse, nella fascia di consumo più bassa, è pari a oltre 98 euro al metro cubo (contro 90 dell’Unione Europea), in quella media è di quasi 83 euro (contro 64) e in quella alta di 76 euro (in Europa se ne pagano 59).
Quanto spende una famiglia tipo?
Secondo L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, la bolletta del riscaldamento per una famiglia che vive in una casa di 85 m2 e consuma 1200 litri di gasolio all’anno è pari a 1752 euro annui, 602 euro in più rispetto a una famiglia francese e 696 rispetto ad una inglese.
Occorrerebbe, suggerisce l’associazione consumatori, l’applicazione di un’Iva agevolata per il gasolio destinato a riscaldare le case degli italiani, e sopratutto è necessario evitare l’aumento dell’imposta a luglio, previsto dalle disposizioni contenute nella legge di Stabilità.
Quando si accende il riscaldamento?
L’Italia, infatti è divisa in sei fasce di appartenenza climatica, dalla A, la più calda, alla F, la più fredda. In base all’appartenenza del proprio comune, infatti, i riscaldamenti si possono accendere con questi limiti ed in queste date:
Zona climatica |
Periodo di accensione |
Orario consentito |
A |
1° dicembre – 15 marzo |
6 ore giornaliere |
B |
1° dicembre – 31 marzo |
8 ore giornaliere |
C |
15 novembre – 31 marzo |
10 ore giornaliere |
D |
1° novembre – 15 aprile |
12 ore giornaliere |
E |
15 ottobre – 15 aprile |
14 ore giornaliere |
F |
nessuna limitazione |
nessuna limitazione |
Black list per consumatori morosi
L’Autorità per l’Energia ha proposto, in un documento approvato dall
e Commissioni X di Camera e Senato, di introdurre una Banca Dati per “schedare” i clienti poco puntuali o inadempienti nei pagamenti. Si chiamerà BICSE (Banca dati inadempimenti contrattuali dei clienti finali del settore energetico) e terrà traccia, nel proprio data base di tutte le informazioni relative alle utenze, ai consumi, così come dei mancati pagamenti, ritardi, revoche e contenziosi.
Le Associazioni dei consumatori hanno più volte espresso la loro contrarietà verso queste misure, e oggi il Movimento Difesa del Cittadino torna a mettere in guardia dai rischi per utenti domestici e piccole imprese, ritenendo i comportamenti “altamente lesivi dei diritti dei consumatori utenti del settore energetico a tutto vantaggio delle società di commercializzazione”.
Il Movimento Difesa del Cittadino ricorda che in bolletta gli utenti già versano 4,7 euro all’anno per complessivi 130 milioni di euro a copertura delle morosità di cui il principale responsabile resta la P.A (70%) le PMI (20%) e le famiglie per un esiguo 10%.
Possiamo supporre che il numero degli oltre sei milioni di stufe e camini accesi sul territorio nazionale sia solo destinato a crescere.