La morte del coniuge potrebbe essere un duro colpo, ma bisogna riprendersi dopo lo shock subito e passare all’azione. Vi sono una serie di questioni legali da svolgere, e non si può rimanere paralizzati per via del trauma per sempre. La prima cosa da fare dopo la morte del caro coniuge, è di recarsi all’anagrafe a comunicare il decesso. Poi bisogna fare visita alla sede dell’ INPS per comunicare la morte della persona. Questo dev’essere compiuto solo se il defunto aveva la pensione, mostrando il certificato della morte e il libretto di pensione. Starà quindi all’Inps valutare la possibilità d’indirizzare la pensione al coniuge vivo, ovviamente modificandone il valore.
Inoltre, nel caso della morte del coniuge, entro 12 mesi dal decesso bisognerà presentare all’ Agenzia delle Entrate la richiesta di successione per i beni immobiliari, oltre a quelli mobili e finanziari. L’agenzia eseguirà alcuni controlli e corrisponderà al coniuge vivo una imposta, detta “di successione” variabile in relazione al grado di parentela. Prima, però, bisogna verificare l’esistenza di un testamento. E qualora questo esista, si dovrà affidarlo alle pratiche di un notaio o di un altro specialista competente in materia.
Una volta terminati questi primi passaggi dopo la morte del coniuge, si potrà passare alle varie utenze. Bisogna spedire una lettera informativa alle varie aziende che forniscono gas, acqua o luce con la richiesta di cambiare l’intestazione a causa del decesso. Lo stesso discorso vale anche per quanto riguarda la cartella rifiuti e l’abbonamento alla RAI. Quest’ultimo potrà essere completamente disdetto tramite una raccomandata. In alternativa si potrà semplicemente cambiare l’intestatario dell’abbonamento con qualcuno che non ne abbia uno.
Passaggi identici sono da svolgere anche per quanto riguarda i servizi bancari, le armi da fuoco (la comunicazione ai Carabinieri di cambio di proprietà deve avvenire entro e non oltre 8 giorni dalla data del decesso) e le assicurazioni. Inoltre, si dovrà fare la dichiarazione dei redditi del defunto nell’anno della scomparsa. Questa dichiarazione dev’essere svolta dal coniuge vivo, e vi è compresa la possibilità della “detrazione d’imposta” pari a 294,23 euro per svolgere i rituali funebri. Questa somma non può variare in relazione ad altri fattori (come il numero di familiari che dovranno sostenere la spesa).