Mercato immobiliare ai minimi storici: peggior risultato dal 1985

Perse oltre 150mila compravendite rispetto al 2011 (-27%). E' il peggior risultato dal 1985. Calo maggiore nei comuni non capoluogo

Il mercato immobiliare fa un passo indietro di quasi trent’anni. Il 2012 ha infatti segnato un nuovo crollo del mattone: -150mila (-27,5%) compravendite rispetto al 2011. E’ il peggior risultato dal 1985 quando le abitazioni comprate e vendute erano state circa 430mila. E’ il quadro che emerge dall’ultimo Rapporto immobiliare 2013 realizzato dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Abi.

LA MAPPA DEL MERCATO
Nel 2012 c’è stata una riduzione del 27,5% rispetto al 2011 per i volumi di compravendite delle case (a 448.364 numero di transazioni), con un calo inferiore per i capoluoghi (-24,8%), e maggiore nei comuni non capoluogo (-26,1%).
Nelle 8 principali città italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze) il calo delle compravendite è stato del 22,4% con un valore di scambio stimato di circa 19,5 miliardi di euro, ovvero 5,7 in meno rispetto al 2011.
A pagare il prezzo più alto di questa debacle è l’area del Nord-Est, che pesa per il 18% sul mercato nazionale: in questa zona si è verificata una discesa del 28,3% rispetto al 2011.

MIGLIORA L’ACCESIBILITA’
Tiene invece l’indice di accessibilità che misura la possibilità di accesso alle famiglie italiane all’acquisto di una abitazione, anche perché, indebitarsi oggi dovrebbe costare meno. Dopo un anno e mezzo di calo, nel secondo semestre 2012 è migliorato con la quota di famiglie che dispone di un reddito sufficiente a coprire almeno il 30% del costo annuo del mutuo per l’acquisto di una casa di poco superiore al 50% come per il primo semestre 2010 (13 milioni di famiglie circa). E i mutui, facendo principalmente riferimento all’Euribor (tasso variabile) o all’Irs (tasso fisso) naturalmente traggono beneficio del taglio dei tassi della Bce.

Le case non si vendono, quindi i prezzi scendono: nel 2012 hanno infatti registrato “una riduzione significativa del 2,7%”.Lo afferma il direttore centrale Abi, Gianfranco Torriero, precisando che nel IV trimestre dello scorso anno si è avuto un deprezzamento del 4,4% su base annua: la seconda maggiore riduzione dal 1980. “Secondo le nostre stime – ha detto – tale riduzione continuerà nei prossimi mesi”. Per i primi 3 mesi 2013 l’Abi stima un calo dei prezzi pari all’1,1% sull’ultimo trimestre 2012.

ANCHE GLI AFFITTI PIANGONO
Il trend negativo prosegue anche nel primo trimestre 2013, che registra un mercato immobiliare debole anche per quanto riguarda gli affitti. Lo rileva il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni di Bankitalia secondo cui la maggior parte degli agenti segnala una flessione delle quotazioni e sul mercato delle locazioni prevale l’indicazione di un calo dei canoni. In prospettiva, però le aspettative a breve pur se ancora orientate al pessimismo, hanno registrato un miglioramento rispetto all’inchiesta di gennaio.