Manovra, slitta assegno unico per figli a carico

Quota 100 finisce nel 2021, poi modello diverso 

Non sarà in manovra l’assegno unico per i figli.  Lo annuncia Antonio Misiani, al Senato nel corso della discussione sulla Nota di aggiornamento al Def, precisando che l’assegno unico per le famiglie, una misura per chi ha figli a carico, rimane un obiettivo, ma non verrà inserito nella prossima legge di Bilancio.

Tradotto: si farà ma non in manovra“Le politiche per il sostegno alle responsabilità familiari rappresentano una strategia di lungo respiro che vogliamo ampliare con più strumenti, con il riordino e la semplificazione dei diversi strumenti. Abbiamo vari bonus, non un assegno unico a sostegno dei figli a carico come in Germania, Francia, Gran Bretagna. Il riordino di questi strumenti è l’obiettivo di medio periodo perché è un tema di grande complessità: non riusciremo ad affrontarlo in questa legge di bilancio”, spiega ancora Misiani nel corso del suo intervento in Aula.

CHIUSA STAGIONE DEI CONDONI – Altra passaggio interessante, quello sui condoni che “Non ci saranno  in questa manovra, a differenza delle precedenti: chiudere la stagione di condoni e sanatorie è una delle misure più forti per il recupero di un ammontare di evasione che è elemento di ingiustizia sociale e sleale concorrenza degli attori”. Confermata poi la volontà di incentivare i pagamenti elettronici ma non ci sarà, inoltre, “nessuna tassa sul contante, nessuna misura restrittiva sui consumatori”.

IL NUOVO GOVERNO “MANDA IN PENSIONE” QUOTA 100 – Poi, l’annuncio su Quota 100. Si cambia ancora, dunque, sul fronte delle pensioni.  “È intenzione del governo non rinnovare questa che è una misura strumentale e mandarla alla scadenza nel 2021. Abbiamo in mente un modello di flessibilità del sistema pensionistico diverso e ne discuteremo con le parti sociali”, precisa Misiani che, dunque,  “manda in pensione” la misura fortemente voluta dalla Lega nella precedente esperienza di Governo.