Istat, nel secondo trimestre il Pil mette le ali: mai così bene dal 2011

Ma la Cgia ammonisce: "Ripresa non coinvolge il popolo delle partite Iva"

(Teleborsa) Il Pil mette le ali  e, ovviamente, sorprende positivamente: secondo i dati dell’Istat (nella stima preliminare corretta per gli effetti di calendario), infatti, il Pil italiano nel secondo trimestre 2017 è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% rispetto al secondo trimestre 2016.

Si tratta della crescita tendenziale la più alta registrata da sei anni e per trovare un valore maggiore bisogna tornare al primo trimestre del 2011 quando l’incremento era stato del 2,1%.

Una crescita sopra le attese con il ministro dell’Economia Padoan che ha voluto commentare l’ottimo risultato raggiunto anche grazie alla ricetta messa a punto dal governo per far risalire l’economia:”Riduzione delle tasse, incentivi agli investimenti privati, misure sociali per il contrasto alla povertà e alla disuguaglianza; gestione oculata del bilancio allo scopo di migliorare i saldi di finanza pubblica, così da stabilizzare la relazione tra debito e PIL e rimuovere cause di preoccupazione ed instabilità nei mercati, che potrebbero fare aumentare i tassi e quindi sottrarre risorse alla ripresa”.

Come sempre, però, occorre rispondere a un interrogativo: bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Sì, perché se i numeri raccontano un successo, non occorre dimenticare che lo stesso dato, se confrontato con gli altri dell’Unione Europea, ci spinge in fondo alla classifica. In poche parole, il nostro Paese rischia di rimanere l’unico con un Prodotto interno lordo (Pil) inferiore al livello pre-crisi. 

Un dato, insomma, da accogliere sicuramente con ottimismo ma che tuttavia ancora non soddisfa completamente.
Il monito della Cgia: “ripresa non coinvolge il popolo delle partite Iva” – “Finalmente il peggio è definitivamente alle nostre spalle, tuttavia è una ripresa che non coinvolge ancora tutto il Paese. Basti pensare al piccolo commercio le cui vendite erano in calo dello 0,6% nei primi 6 mesi dell’anno o all’artigianato dove le imprese attive, a fine giugno 2017, risultavano in calo dell’1,2 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”. E’ questo il commento del coordinatore dell’ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo, dopo aver letto i dati pubblicati dall’Istat sull’andamento del Pil nazionale nel secondo trimestre del 2017.

“Se si può affermare che la domanda interna è ripartita – conclude Zabeo – questa ripresa sta interessando prevalentemente le medie e grandi imprese manifatturiere, attive sui mercati internazionali che stanno beneficiando delle misure agevolative introdotte dal Governo per chi investe. Gli artigiani, i piccoli commercianti e tutto il popolo delle partite Iva che, invece, vivono quasi esclusivamente dei consumi delle famiglie, ancora lontani dai livelli precrisi,rischiano di non cogliere questo risveglio della nostra economia”.