Il Black Friday alla conquista dell’Italia: numeri e interesse in crescita

1 consumatore su 3 ha acquistato durante il "venerdì nero": quota passata dal 23% del 2016 al 32,6% del 2018

(Teleborsa) Una iniziativa arrivata, piuttosto in sordina, dagli Stati Uniti, alla quale non pochi avevano guardato con scetticismo, che nel giro di pochissimo tempo però sta prendendo piede anche nel nostro paese, fino a esplodere grazie a numeri record. Insomma, gli italiani ci hanno preso gusto. Stiamo parlando del Black Friday che quest’ anno ha dato letteralmente una scossa alle vendite di novembre a testimonianza di un interesse in continua crescita.

HA ACQUISTATO 1 SU 3 – Un consumatore su tre (32,6% per l’esattezza), infatti, ha acquistato a novembre approfittando appunto degli sconti del Black Friday e del Cyber Monday, iniziative che hanno visto negli ultimi anni una sempre maggiore quota di consumatori che ha effettuato acquisti, passata dal 23% del 2016 al 32,6% del 2018; nel “venerdi’ nero” la spesa per la quasi totalità dei consumatori (96%) non ha superato i 300 euro; il 34,9% dei negozi e’ stato visitato da nuovi clienti durante queste iniziative, ma per il 57,7% delle imprese non ci sono stati incrementi di vendite; calzature, articoli sportivi e abbigliamento sono risultate le tipologie di negozi maggiormente strutturati piu’ frequentate dai consumatori in occasione del Black Friday. Questi i principali elementi che emergono da un’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio e dall’indagine “Special Black Friday 2018” realizzata in collaborazione con Format research.

“La storia del Black Friday-Cyber Monday – si legge in una nota – conferma che iniziative come queste, se ben congegnate, cioè comprensibili, a prezzi competitivi, con sufficienti garanzie per le famiglie consumatrici, che suscitino anche coinvolgimento diffuso, sono destinate al successo. Tuttavia, come confermato anche dai recenti dati Istat, rimane il timore che gli sviluppi delle vendite di novembre, anche per effetto di queste iniziative commerciali, vadano a detrimento di quelle di dicembre, per i beni durevoli, e di gennaio, anche se in quest’ultimo caso l’effetto sui saldi di abbigliamento e calzature dovrebbe essere molto moderato”.