(Teleborsa) Sono migliaia i risparmiatori italiani che negli anni, purtroppo, sono rimasti vittime dei vari crac delle banche. Un vero e proprio dramma per centinaia di famiglie che si sono trovate a perdere tutto, o quasi, loro malgrado, costretti a dire addio a una bella fetta dei propri risparmi. Addio o arrivederci? In questo caso, la parola magica, ambita e allo stesso molto improbabile è senza dubbio rimborso, ma proprio in quest’ottica l’anno da poco iniziato dovrebbe invece portare buone nuove alla vasta platea dei truffati.
Dal Veneto all’Etruria, il Governo Conte ha infatti promesso a più riprese di intervenire, rimborsando tutti. Sul piatto 1,5 miliardi spalmati in 4 anni per risarcire le famiglie che hanno perso i loro soldi con le azioni e i bond anche subordinati, finora rimasti esclusi, grazie al Fondo Fir (Fondo Indennizzo Risparmiatori) che sarà gestito dal Ministero dell’Economia e Finanze, addetto appunto ad erogare indennizzi a favore dei risparmiatori.
OCCHIO ALL’UE – Ma c’è un però, da non sottovalutare: a guastare la festa potrebbe pensarci infatti l’Ue bollando un rimborso così esteso,come un bail-out, ossia un salvataggio a spese dello Stato, una volta ammesso e oggi vietato. Ne sa qualcosa il Governo Gentiloni che due anni fa aveva appositamente fissato dei paletti molto stringenti – proprio per evitare di incassare lo stop di Bruxelles – che si muovevano dentro al perimetro della direttiva Brrd, che dal 2015 ha ridisegnato le regole per i salvataggi bancari, e relativi rimborsi.
Gli indennizzi, la platea – Per gli azionisti l’entità dell’indennizzo è stabilita al 30% del costo di acquisto, entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro per ciascun risparmiatore. Molto più generoso il ristoro per gli obbligazionisti subordinati: fino al 95% del costo di acquisto, entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro. L’indennizzo sarà corrisposto al netto di eventuali rimborsi ricevuti a titolo di transazione con le banche nonché di ogni altra forma di ristoro, rimborso o risarcimento. Per le obbligazioni subordinate inoltre verrà calcolato e sottratto dall’indennizzo il differenziale cedole percepite rispetto a titoli di Stato di durata equivalente. E chi ha già percepito l’80% di indennizzo potrà beneficiare di un ulteriore ristoro del 15%.