Monete rare, queste vecchie Lire possono valere 4mila euro: ecco cosa fare

Il valore delle vecchie lire sale, ma per farlo fruttare bisogna rivolgersi agli interlocutori giusti. Scopriamo come fare e a chi ci si deve rivolgere

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Le vecchie lire continuano a rimanere nel cuore degli italiani, anche se sono passati diversi anni dal momento in cui è entrato in vigore l’euro. Al momento non è più possibile procedere con il cambio in euro della vecchia valuta in vigore in Italia. Ma le vecchie lire possono valere ancora molto. Almeno tra i collezionisti. Vediamo come.

Vecchie lire: i pezzi da collezione

Nonostante diversi anni da quel 28 febbraio 2002, quando la Lira è stata ufficialmente sostituita dall’Euro. Ma l’attaccamento alla vecchia moneta sembra essere rimasto vivo. Fino a un po’ di tempo fa c’era ancora chi traduceva in lire i prezzi in euro. O chi conservava alcuni esemplari del vecchio conio nel portafoglio o nel cassetto, semplicemente per ricordo.

Ebbene, forse è arrivato il momento di tirare fuori queste monete, perché potrebbero rappresentare una piccola fortuna. Nel giro di breve tempo, infatti, il loro valore è aumentato, e anche di molto. Oggi alcuni rari esemplari di vecchie lire valgono fino a 4 mila euro. La loro valutazione dipende dall’anno di conio (le più ricercate sono quelle della prima serie, a tiratura bassissima, prodotta tra il 1946 e il 1947), il materiale, la diffusione, lo stato di conservazione ed eventuali errori di conio.

La moneta più preziosa è quella da 10 lire del 1947, che può superare i 4 mila euro (se la cercate, è quella con l’effige di un cavallo alato da una parte e un ramo d’ulivo dall’altra). Ci sono poi le 5 lire del 1956, che valgono fino a 2 mila euro perché sono rare, essendo state coniate in soli 400 mila esemplari. Anche le 50 lire del 1958, prodotte nella serie limitata di 800 mila esemplari, valgono 2 mila euro.

Le lire che valgono di più

Le 2 lire del 1947 valgono 1800 euro, mentre la lira del 1947, con il ramo d’arancio e il frutto maturo da un lato e la donna con il capo ornato di spighe dall’altro, costa 1500 euro. Le 5 lire del 1946 valgono 1200 euro: per decenni sono state le monete più diffuse in circolazione, e oggi la versione considerata rara è quella realizzata in un materiale detto Italma (Italiano Alluminio Magnesio). Infine ci sono le 100 lire del 1955 da 1000 euro, le 200 lire del 1977 con la scritta “prova” da 800 euro e le 20 lire, sempre con la scritta “prova”, del 1955 da 300 euro.

Cosa fare, dunque, dopo aver rispolverato i cassetti e rovistato nei portafogli per riesumare le antiche monete? Le vie migliori da percorrere sono due: rivolgersi a un negozio di numismatica o direttamente ai collezionisti. Quest’ultima opzione è la più conveniente, perché priva delle commissioni per il negoziante-intermediario, ma anche la più rischiosa per via delle possibili truffe. Meglio sarebbe conoscere il collezionista o cercare feedback su di lui per assicurarsi circa la sua affidabilità.

Infine c’è il mondo dell’online. Esistono siti per vendere e/o scambiare monete rare, ad esempio attraverso le aste. In alcuni casi viene anche fornita una valutazione degli esemplari da parte di esperti. C’è poi la possibilità di stabilire un prezzo di riserva, sotto il quale il compratore non può scendere, e di leggere le recensioni di molti venditori.