(Teleborsa) Dopo la doccia gelata di Bankitalia – che nei giorni scorsi ha reso noto di aver rivisto al ribasso la proiezione centrale della crescita del Pil nel 2019 che sarà pari allo 0,6%, ossia 0,4 punti in meno rispetto a quanto valutato in precedenza – per il Governo gialloverde ne arriva subito un’altra dal FMI.
La situazione finanziaria dell’Italia, assieme a Brexit, è al primo punto fra i principali fattori di rischio globali indicati dal Fondo Monetario Internazionale nella versione aggiornata del World Economic Outlook. “In Europa continua la suspence su Brexit, e il costoso intreccio fra rischi sovrani e rischi finanziari in Italia rimane una minaccia”, ha detto il direttore della ricerca del Fmi Gita Gopinath presentando il rapporto all’inizio del Forum Economico Mondiale di Davos, al via oggi 22 gennaio e fino al 25.
TAGLIATE STIME SUL PIL- Il Fondo Monetario Internazionale taglia allo 0,6%, dall’1% di ottobre, la previsione di crescita per l’Italia nel 2019, mantenendola allo 0,9% per l’anno successivo.
LA STOCCATA DI TRIA – Molto dura la posizione del Ministro dell’Economia Giovanni Tria per il quale l’Italia non rappresenta un rischio globale per l’economia, in realtà il rischio viene dalle “politiche consigliate dal Fmi”. “La finanza pubblica – ha detto il Titolare del Dicastero di Via XX Settembre – non corre alcun pericolo”.
SBAGLIATO PARLARE DI MANOVRA CORRETTIVA – “Parlare di manovra correttiva è completamente sbagliato. Ovviamente monitoriamo come va la finanza pubblica, ma il rallentamento maggiore del previsto non comporta di per sé alcuna manovra correttiva”, ha poi aggiunto il ministro dell’Economia. “Anche perché – ha proseguito – non è che la Commissione Ue chiede manovre se la congiuntura rallenta, non chiede di fare operazioni così anticicliche”.
Salvini: l’Fmi è una minaccia, non l’Italia – Non tarda ad arrivare anche la replica al Fondo Monetario Internazionale del Vicepremier Matteo Salvini. “Italia minaccia e rischio per l’economia globale? Piuttosto è il Fmi che è una minaccia per l’economia mondiale, una storia di ricette economiche coronata da previsioni errate, pochi successi e molti disastri”.
Di Maio: “Non si torna indietro” – Sull’argomento interviene anche il collega di Governo pentastellato che non usa giri di parole: “Al Fmi ha già risposto il presidente della commissione europea che ha detto che hanno sbagliato a fidarsi dell’Fmi sulla Grecia con l’austerità. Stiamo creando un nuovo stato sociale: non arretriamo, di fronte a chi addirittura definisce l’Italia una delle cause della recessione economica. Non lo possiamo accettare”, dice il vicepremier Luigi Di Maio. “Se pensano che con qualche dato possano scoraggiarci si sbagliano: indietro non si torna”, conclude.