L’industria farmaceutica – da sempre all’avanguardia sia nell’innovazione che nella capacità di trasformare conoscenza scientifica di eccellenza in nuovi prodotti – si conferma uno degli asset più importanti nell’economia italiana presidiando molto bene i mercati internazionali.
Un vero e proprio volàno per la crescita dell’Italia e dell’Europa. Il nostro Paese, in particolare, è il primo produttore farmaceutico dell’Ue davanti alla Germania, con oltre 321 miliardi di euro per produzione di farmaci. I dati sono stati presentati nel corso del convegno “Il ruolo sociale dell’industria farmaceutica italiana. Ricerca scientifica, innovazione, sviluppo e occupazione”, organizzato presso il Senato dalle 13 aziende di medie grandi dimensioni a capitale italiano (Fab13), aderenti a Farmindustria (Dompè, Menarini, Molteni, Zambon, Abiogen Pharma, Angelini, Recordati, Chiesi, Italfarmaco, Mediolanum, I.B.N Savio, Kedrion e AlfaSigma).
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Fatturato e personale in crescita per le Fab13
Nel corso dell’evento è stato presentato l’aggiornamento a ottobre 2019 del Rapporto Nomisma “Industria 2030. La farmaceutica italiana e i suoi campioni alla sfida del nuovo paradigma manifatturiero”, dal quale risulta, per l’appunto, che l’Italia è tra i primi produttori di farmaci dell’Unione Europea insieme alla Germania, con oltre 31 miliardi di euro.
Numeri rilevanti riguardano anche le esportazioni di medicinali, che nel 2018 hanno toccato i 25,9 miliardi di euro (+4,7% rispetto al 2017). La prospettiva per il 2019 è positiva, come confermano i dati del primo semestre, che indicano un aumento anno su anno da 12,6 miliardi a 16,1 miliardi.
I ricavi aggregati delle Fab13 continuano nel trend di crescita evidenziato negli ultimi dieci anni e arrivano a circa 11,6 miliardi nel 2018 (+4% sul 2017). È il fatturato estero a trainare l’incremento complessivo del giro d’affari, con più 6,2% rispetto all’annualità precedente e rappresentativo del 68,6% delle vendite. Sono 43mila gli addetti, cresciuti di quasi 1.400 unità in un anno (+3,3%).
Investimenti in ricerca e sviluppo
La volontà di proseguire in un progresso a lungo termine è testimoniata dall’aumento degli investimenti in attività di Ricerca e Sviluppo. Nel 2018 la cifra complessivamente stanziata dalle Fab13 ha superato il miliardo di euro, facendo registrare un incremento del 10,8% rispetto al 2017. Le Fab 13 hanno quindi investito l’8,7% dei ricavi del 2018 in Ricerca e Sviluppo.
Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, ha sottolineato come la manovra, per la prima volta, tenga in considerazione la voce salute e benessere. “Questa manovra, per la prima volta, mostra che abbiamo preso sul serio l’articolo 32 della Costituzione che ci insegna che c’è il diritto alla salute, perché questo diritto va tutelato nei fatti, sennò restano solo parole declamate e questo fa male a tutti, perché questa manovra per la prima volta, alla voce salute e benessere, inverte i numeri: non si parla più di tagli, di riduzione, ma di abolizione del superticket, 10 euro per ogni ricetta, e di 2 miliardi in più nel fondo sanitario nazionale e 2 miliardi in più che andranno all’edilizia ospedaliera e al rinnovo delle tecnologie“.