L’Unione europea riesce nell’impresa di sbloccare l’esportazione delle mascherine verso l’Italia. “Sono lieto che il governo tedesco abbia annunciato che invierà 1 milione di mascherine in Italia”.
Così il commissario Ue al mercato interno Thierry Breton ha reso noto lo sblocco delle forniture delle mascherine dalla Germania verso il nostro Paese. “Ho avuto intense discussioni con Germania e Francia sulle loro misure restrittive. Accolgo con favore il fatto che ora consentiranno l’esportazione di dispositivi di protezione”.
La Germania rischiava procedura di infrazione
Angela Merkel ha dunque dovuto piegarsi alla raccomandazione Ue di riprendere, in piena emergenza Coronavirus e di fronte a un grave e reale rischio tenuta per il nostro sistema sanitario nazionale, l’esportazione verso l’Italia di schermi facciali, tute protettive, camici, guanti e altri indumenti di prevenzione e di protezione contro il Covid-19. Lo ha deciso un decreto del ministero dell’Economia datato il 12 marzo che interviene sul divieto di esportare questi prodotti, sospendendolo in casi molto particolari.
“L’industria ci dice che la consegna degli ordini è già stata sbloccata e i ministri italiani per la salute e l’industria mi hanno confermato queste informazioni. Continuerò a seguire da vicino la fornitura di materiale per l’Italia” chiarisce Breton.
La Commissione europea era pronta a lanciare una procedura di infrazione con iter accelerato nei confronti della Germania per il blocco all’export delle mascherine e degli altri dispositivi di protezione. E lo stesso potrebbe fare con i governi di Bulgaria, Repubblica Ceca e Polonia, che hanno adottato provvedimenti simili nonostante le necessità italiane.
Anche la Francia e gli altri Paesi
Era atteso un chiarimento anche da parte della Francia, che nei giorni scorsi aveva deciso di requisire tutto il materiale sul territorio nazionale: Parigi ha ora assicurato che non ci sarà alcuna restrizione all’export. Intanto, in Italia alcune aziende storiche sono riuscite in brevissimo tempo a riconvertire la propria produzione, come la Miroglio, che dall’alta moda è passata alla produzione di mascherine.
La Commissione europea sta inoltre affrontando “urgentemente” i divieti e le restrizioni all’esportazione imposti altrove in Europa, nonché misure di altri Paesi dell’Ue che mettono a rischio l’ingresso di attrezzature mediche vitali nel loro territorio. “Nessun singolo Paese europeo può vincere la battaglia contro il Coronavirus da solo. L’unico modo per sconfiggere il virus è attraverso la cooperazione tra tutti i paesi dell’Ue”.
Cosa prevede la sospensione del divieto di esportazione
La sospensione del divieto di esportazione è prevista, d’ora in poi, per contrastare una minaccia alla “soddisfazione di bisogni vitali” in uno Stato membro dell’Unione europea o dell’Associazione europea di libero scambio, per proteggere la salute e la vita delle persone.
Ciò può avvenire, in particolare, quando l’esportazione o il trasferimento avviene su iniziativa delle autorità pubbliche o serve a mantenere la funzionalità medica degli ospedali e di altre strutture sanitarie, compresa la gestione e la manutenzione degli impianti di produzione dell’assistenza sanitaria.
Infine, prosegue il provvedimento, “in casi di particolare disagio, possono essere autorizzate anche altre esportazioni e trasferimenti verso i suddetti Stati, nonché esportazioni verso altri Paesi terzi”.