Eurostat: droga, prostituzione e contrabbando nelle stime del Pil

Da settembre 2014, nel calcolo del PIL degli Stati Ue verranno incluse anche le attività illegali

Il PIL nazionale subisce un’impennata inattesa? Italia locomotiva d’Europa?
Se ciò dovesse accadere, attenti a farne un vanto: l’incremento del nostro PIL potrebbe infatti essere influenzato dall’inserimento delle attività illegali nei calcoli che generano l’importante indicatore economico.

L’Istat ha infatti spiegato che, coerentemente con le linee guida stabilite da Eurostat, la metodologia di stima della dimensione economica di un Paese deve cambiare e il passaggio alla nuova versione delle regole di contabilità del Sistema dei conti nazionale dovrà comprendere anche le attività illegali.

Piaccia o no, traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol) entreranno nelle stime dei conti. La statistica non contempla la dimensione morale e pecunia non olet  nei calcoli economici.

Il passaggio alle nuove linee metodologiche fissate dagli standard internazionali (Sna) e, in particolare da quelli europei (Sec), prevedono importanti novità che hanno impatto su alcuni dei maggiori aggregati, spiega l’Istat in una nota: la capitalizzazione delle spese in Ricerca e Sviluppo (R&S); la riclassificazione da consumi intermedi a investimenti della spesa per armamenti sostenuta dalle amministrazioni Pubbliche; una nuova metodologia di stima degli scambi con l’estero di merci da sottoporre a lavorazione (processing), per i quali si registra il valore del solo servizio di trasformazione e non più quello dei beni scambiati; la verifica del perimetro delle Amministrazioni Pubbliche.

Tra le principali novità quindi il fatto che le spese in Ricerca e Sviluppo e quelle per armamenti saranno classificate come spese di investimento e non come costi. Anche questo, stimano gli economisti, avrà un effetto positivo, seppure moderato, sul PIL italiano.

PIL, UNO STRUMENTO DAVVERO ADEGUATO?
Ma siamo certi che il Prodotto Interno Lordo rappresenti oggi bene la ricchezza di un Paese?
Il dibattito è aperto ed è sempre più diffusa l’opinione che il Pil non sia sufficiente a misurare il livello di vita in una società complessa.
Arriva a calcolare come “valore” anche alcuni “costi esterni” quali quelli sociali e ambientali. E, al contrario, non considera le attività non profit. Di fatto, si occupa solo delle transazioni di mercato, descrive semplicemente il volume dell’economia di un Paese senza soffermarsi sui come, sui perché e, soprattutto, sulle conseguenze.