Diritti d’autore: Fedez infuriato con la Siae che risponde (a tono)

La guerra dei diritti. Fedez: "Siae incassa ancora, ma sono soldi miei". La replica: "Quei brani hanno tanti padri, dobbiamo rappresentarli tutti"

“La Siae continua a incassare in modo indebito i diritti su miei concerti. Non sanno con chi hanno a che fare: chiederò un decreto ingiuntivo per riaverli”. È un Fedez infuriato quello che in un’intervista a Repubblica ha accusato la Siae di percepire ancora parte delle royalties, facendo quella che definisce “propaganda di quart’ordine”.

Da un anno il rapper ha lasciato il colosso italiano dei diritti d’autore per passare a Soundreef, ma a suo dire la Siae continuerebbe a incassare in modo indebito i diritti dei suoi concerti, in particolare avrebbe dirottato i pagamenti per nove delle venti date del “J-Ax & Fedez Summer Tour”. “Hanno lanciato una propaganda del terrore verso gli organizzatori dei concerti per continuare a farsi versare le royalties. Non sanno con chi hanno a che fare: chiederò un decreto ingiuntivo per riaverle”. Immediata è arrivata la replica della Siae: “Quei brani hanno tanti padri, dobbiamo rappresentarli tutti”.

L’ACCUSA DI FEDEZ – Fedez è stato il primo autore a lasciare la Siae, ma le difficoltà sono nate subito: “Dopo le prime tre date, per cui ho dato in licenza i miei diritti attraverso Soundreef, Siae e Assomusica, l’associazione dei produttori di spettacoli, hanno scritto agli organizzatori che se avessero versato le royalties a Soundreef avrebbero dovuto pagare due volte. Alla faccia della direttiva europea che chiedeva di liberalizzare il settore. E della trasparenza che Siae tanto sbandiera”.
Nelle altre date, Fedez è passato a incassare direttamente i diritti. “È quello che ho fatto per i concerti successivi, firmando le licenze direttamente con gli organizzatori. Niente da fare, Siae ha comunque riscosso i soldi per nove date su venti. Qualche giorno fa mi arriva una lettera in cui dicono che, siccome le mie canzoni hanno ritornelli o la musica scritta da altri autori, la raccolta spetta comunque a loro. (…) Nel mio caso semmai dovrebbe essere Soundreef a girare loro la quota di competenza, visto che sono io l’autore principale delle canzoni”. E ancora: “Il mio avvocato chiederà al giudice un decreto ingiuntivo sulle quote di cui Siae si è appropriata indebitamente. Le altre azioni legali le lascio a Soundreef, che è pronta”.

LA REPLICA DELLA SIAE –
“La prima cosa da dire è che Fedez – seppure in parte – resta un nostro associato, dato che la sua società di edizioni, la Zedef, fa riferimento a noi per le attività di collecting”, spiega Filippo Sugar, presidente della Società degli Autori dal 2015. “In secondo luogo, un’opera è inscindibile. Le canzoni cantate da Fedez hanno cinque, sei, sette autori diversi o più, e il nostro compito è quello di rappresentarli tutti. Ecco perché raccogliamo noi i diritti e poi li ripartiamo ai diversi titolari”.
E ancora: “La possibilità per gli autori di riscuotere direttamente i diritti delle opere è garantita dalla legge. Però un’opera non è di un solo autore: i brani di Fedez possono averne fino a dieci diversi, e se qualcuno li deposita alla Siae io devo controllare per tutti. Poi se c’è una quota che appartiene a Fedez, certamente la verso anche a lui”.
A proposito della minaccia di un decreto ingiuntivo, dice: “Dai legali di Fedez per il momento non abbiamo ricevuto notizie. Poi, ripeto: lui, seppure in parte, è un nostro associato. Sarebbe un po’ come se facesse causa a se stesso…”.

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