Dal 2019 “il reddito di cittadinanza deve partire. Nella legge di bilancio dobbiamo mettere le coperture per aiutare almeno 5 milioni di persone”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio parlando alla festa del Fatto Quotidiano.
Ma, ha avvertito, “non daremo soldi per stare sul divano alle persone. Chi lo riceverà si prende l’impegno di fare lavori di pubblica utilità e di formarsi per lavori che serviranno allo Stato” e nel caso qualcuno lo percepisse senza averne titolo, aggiunge il vicepremier, “rischia fino a 6 anni di carcere”.
CORRUZIONE – Il dl anticorruzione “conterà norme che abbiamo aspettato per anni e che non sono state fatte perché la politica aveva paura che i carabinieri e la polizia li andassero a prendere. Dentro il documento ci sono tutte le nostre grandi battaglie come il daspo per i corrotti: se ti beccano, tu la pubblica amministrazione non la vedrai mai più”, ha detto ancora il vicepremier.
AUTOSTRADE – “Con la gestione pubblica delle autostrade abbasseremo i pedaggi. Chiederemo un pagamento congruo e con questo investiremo in manutenzione. Non vogliamo fare utili”, ha detto il vicepremier aggiungendo che ciò “non significa che ci stiamo innamorando di uno Stato padrone. Ma oggi c’è un monopolio con tre concessionari e uno di questi è Autostrade alla quale, è una promessa, toglieremo la concessione e su questo siamo a buon punto. Il problema è che se rifacciamo un bando, si presenta o qualche azienda estera che vuole colonizzarci o si ripresenta la stessa Autostrade”.
MIGRANTI – “D’ora poi tutto il sistema di accoglienza deve rendicontare i soldi che spendono, così da poter abbassare di molto la spesa. Non condivido dire che non c’è più l’emergenza perché sono diminuiti gli sbarchi. L’emergenza è ancora l’immigrazione fuori controllo causata da chi fa business sull’immigrazione. Questo è l’allineamento di un sistema messo in piedi non per aiutare quei disperati, ma per fare soldi che poi sono finiti nelle casse dei partiti”.