Come richiedere la detrazione per la sostituzione della caldaia

La detrazione per la sostituzione della caldaia può essere richiesta da quanti abbiano intenzione di sostituire l'impianto esistente con uno più efficiente dal punto di vista energetico

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Anche nel 2024 continuano a rimanere in vigore parecchie agevolazioni che permettono di ottenere un buon risparmio energetico in casa. I contribuenti, anche quest’anno, hanno la possibilità di usufruire di una serie di bonus per ammodernare il proprio impianto di riscaldamento.  Tra le agevolazioni più note dedicate alla ristrutturazione della casa, vi rientra anche la detrazione per la sostituzione della caldaia. In un periodo storico in cui il tema della sostenibilità si fa particolarmente importante anche per le abitazioni, l’Europa ha infatti previsto regole più stringenti affinché le nostre case rispettino alcuni precisi parametri energetici.

Ma scopriamo come accedere a questa importante agevolazione.

Detrazione per sostituzione caldaia: il bonus caldaia

La detrazione per la sostituzione della caldaia, comunemente nota come bonus caldaia, è destinata tanto ai proprietari di immobili quanto ai soggetti che hanno un diritto reale sugli stessi, come possono essere gli inquilini in affitto. In base ai lavori che vengono effettivamente svolti, le aliquote di rimborso possono variare dal 50% al 65%. Con evidenti agevolazioni sulla spesa che vogliono andare a premiare quei cittadini che investono in modifiche alla propria abitazione seguendo le linee guida di riduzione dei consumi e di maggiore sostenibilità ambientale.

Il bonus caldaia si concretizza allora in precise agevolazioni fiscali rivolte a coloro che decidono di sostituire la loro vecchia caldaia con una più efficiente e a risparmio energetico. La detrazione viene applicata seguendo delle percentuali che si adattano alla tipologia del lavoro effettuato. Più nello specifico è possibile accedere alle seguenti agevolazioni:

  • al 50% per quanti hanno intenzione di sostituire il proprio impianto con una caldaia a condensazione, che sia almeno di classe A;
  • al 50% per le spese sostenute per caldaie a biomassa;
  • al 65% per quanti provvedano a installare una caldaia a condensazione in classe A che risulti essere abbinata ad sistemi di termoregolazione evoluti in classe V, VI o VIII;
  • al 50% per acquistare degli infissi e installare delle schermature solari;
  • al 65% per provvedere all’installazione di sistemi ibridi, che risultino essere costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione di classe A;
  • al 65% per acquistare delle pompe di calore ad alta efficienza (aria-acqua, aria-aria, geotermiche).

Insomma, la tipologia di caldaia influisce direttamente sulla detrazione fiscale, esattamente come accade per gli altri bonus destinati al miglioramento dell’abitazione. Per quanto riguarda invece le modalità di applicazione della detrazione IRPEF, questa viene solitamente erogata in 10 rate direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Ricordiamo che per i lavori avviati dopo il 17 febbraio 2023 non è più possibile richiedere lo sconto in fattura o la cessione del credito.

Bonus caldaia: a chi si rivolge

Ora che abbiamo inquadrato l’argomento, è bene precisare chi può di fatto richiedere il bonus caldaia. Come già accennato, la detrazione spetta a tutti i proprietari di immobili in cui vengono effettuati i lavori di sostituzione di una vecchia caldaia, o in cui si va a installare una caldaia di nuova generazione. Il bonus si estende poi agli altri soggetti che esercitano un diritto reale sullo stesso immobile, come nel caso degli affittuari.

La detrazione fiscale per la sostituzione della caldaia o per l’acquisto di un nuovo impianto include quindi tutte le spese sostenute, comprese quelle di montaggio e smontaggio, che entro 90 giorni dalla fine dei lavori vanno prontamente comunicate all’ENEA, vale a dire l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. E se è vero che vanno tenuti in conto alcuni criteri specifici al pari di altri bonus per l’edilizia, un requisito fondamentale è che i pagamenti siano di tipo tracciabile. Ciò significa che è possibile richiedere il bonus caldaia solamente per pagamenti effettuati tramite carte, bancomat, o bonifici bancari, mentre i pagamenti in contanti, per natura non tracciabili, non risultano validi.