Il ministro della Salute Roberto Speranza, in una informativa alla Camera, ha parlato delle misure in arrivo col prossimo decreto, che segue l’ultimo Dl Agosto.
Il prossimo Dpcm, ha anticipato il ministro, “confermerà nella sostanza l’impianto generale con il quale ci siamo lasciati nell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in scadenza il 7 settembre”, e farà anche ulteriori passi avanti.”Ci lavoreremo ancora per qualche giorno” ha spiegato Speranza ai senatori.
Regole base
La novità sostanziale è il tangibile abbassamento dell‘età media delle persone contagiate. Alla luce della situazione corrente, Speranza ricorda le regole di base da rispettare, “che confermeremo naturalmente anche nel prossimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, visto che l’ultimo decreto adottato è in scadenza il prossimo 7 settembre”.
- Mascherine obbligatorie a scuola nei momenti “dinamici” (ricreazione, arrivo in classe e uscita, ecc.), mentre nei momenti statici (seduti al banco) può essere abbassata.
- Distanziamento di almeno un metro.
- Norme igieniche, a partire dal lavaggio delle mani.
Formazione
Sulla base delle linee guida anti-Covid dell’ISS, “sta partendo proprio in queste ore un corso di formazione, organizzato dall’Istituto superiore di sanità, rivolto alla nostra popolazione studentesca e, in modo particolare, al personale che lavora nelle scuole, ma anche al personale medico, per poter essere pienamente allineati rispetto agli obiettivi che stiamo costruendo”. La “chiave fondamentale rispetto alla riapertura delle scuole consiste nel ricostruire una relazione organica tra scuola e Servizio sanitario nazionale”. Il messaggio di fondo: “ci sarà una presenza significativa dei dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie”.
Test in areoporto
Speranza annuncia poi una proposta a livello europeo: fare test nei principali aeroporti, stabilendo un meccanismo di reciprocità tra i Paesi, anche per eliminare un “elemento di ostilità che in alcuni casi viene così interpretato nelle relazioni tra i Paesi”, basato sulla necessità di convivere con il virus “ancora per un tempo significativo”.
Vaccino
Per quello AstraZeneca, secondo il contratto le prime dosi saranno disponibili entro fine 2020, sempre se si rivelerà sicuro e in grado di raggiungere l’obiettivo. Intanto, a fine agosto, è stata avviata la sperimentazione sull’uomo del vaccino di ReiThera, che è un vaccino tutto italiano.