Fatta pace, almeno temporaneamente, con la Cina, Donald Trump minaccia ora di alzare i dazi per un valore di 4 miliardi di dollari su una serie di prodotti europei. Scintilla l’annosa disputa sui sussidi pubblici ad Airbus, rivale di Boeing. Washington contesta i sussidi ad Airbus e Bruxelles parla di aiuti illegali alla Boeing.
L’Ufficio del rappresentante americano al commercio (Ustr) ha pubblicato una lista dettagliata di 89 categorie di prodotti cui potrebbero essere imposti dazi supplementari. Nel mirino vi sono anche prodotti italiani, dalla pasta ai formaggi.
Le 89 categorie elencate rappresentano un valore commerciale di quattro miliardi di dollari (3,54 miliardi di euro) e si aggiungono ad una lista già pubblicata in aprile dal valore di 21 miliardi di dollari. Allora l’Ue aveva risposto con una propria lista. Ora Washington alza nuovamente il tiro e afferma che sono allo studio nuovi dazi contro vari prodotti europei fra cui “formaggi di tipo italiano di latte di mucca”, “romano, reggiano, provolone, provoletti, sbrinz”, ma anche pasta, olive, ciliegie, caffè, prodotti di carne di maiale, pere, pesche, whisky, formaggi olandesi e francesi. Vi sono anche materie prime e componenti chimici come rame, ammoniaca e nitrato di sodio.
Secondo la Coldiretti, più della metà dei prodotti agroalimentari made in Italy negli Stati Uniti rischia di essere colpito dai potenziali dazi. “Si tratta – commenta l’organizzazione agricola – di un duro colpo per l’Italia, che proprio nel primo trimestre del 2019 ha aumentato dell’11% le esportazioni agroalimentari negli Stati Uniti dopo che nel 2018 si era registrato il record per un valore di 4,2 miliardi (+2%)”.
Nello specifico Coldiretti segnala che “il Parmigiano e il Grana, che vedono nell’America il secondo mercato di riferimento, dopo la Germania, valgono 149 milioni di euro di export negli Usa nel 2018, con un crescita di oltre il 35% nel primo trimestre di quest’anno. Mentre il valore totale dei formaggi made in Italy negli Usa supera i 270 milioni di euro”. Non va dimenticato – viene precisato – il vino che, con un valore delle esportazioni di quasi 1,5 miliardi di euro nel 2018, è anche il prodotto agroalimentare italiano più venduto negli States”.