Il fantasma della recessione aleggia sull’Italia. L’emergenza improvvisa e imprevista per il Coronavirus sta mettendo in difficoltà il nostro Paese, non solo sotto il profilo sanitario, ma anche economico rimescolando le già poche carte che l’Italia ha nel suo mazzo per puntare a una ripresa sulla cui strada ogni volta si aggiunge un ostacolo.
L’OMBRA DELLA RECESSIONE – Secondo le stime del centro di ricerca Prometeia, a causa del Coronavirus, nel primo trimestre del 2020 il PIL italiano calerà dello 0,3% rispetto al periodo ottobre-dicembre del 2019. Il nostro Paese tornerà dunque per la quarta volta dal 2009 in recessione tecnica, che si verifica quando il prodotto interno lordo subisce due contrazioni trimestrali consecutive. L’istituto calcola anche che le regioni finora coinvolte dall’emergenza producono insieme il 54% del PIL italiano.
APPELLO IMPRESE-SINDACATI – L’imperativo categorico adesso è reagire mettendo in campo, in fretta, tutte le misure atte a sostenere un sistema che rischia il collasso. Superare le criticità evitando di diffondere immagine e percezione che, soprattutto agli occhi dei partner internazionali, rischia di creare danni irreparabili al nostro Made in Italy e il turismo, già a corto di ossigeno: questo il contenuto di un comunicato congiunto di Abi, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confindustria, Alleanza delle cooperative, Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti), Cgil, Cisl e Uil per arginare le conseguenze sul tessuto produttivo dell’emergenza.
Azione coordinata per superare fase critica – “Il nostro Paese – si legge nella nota – sta in questi giorni affrontando una situazione di forte criticità a causa della diffusione del Coronavirus. Ciò impone a noi parti sociali, al Governo, alle Regioni, a tutte le autorità e agli esponenti della società civile di lavorare insieme, agendo in maniera coordinata per consentire al nostro Paese di superare questa fase in maniera rapida ed efficace”.
GUALTIERI: VAREREMO MISURE STRAORDINARIE – “Stiamo lavorando da diversi giorni per dare necessario sostegno alle imprese, ai lavoratori e ai professionisti della zona rossa e per varare misure per settori colpiti dal Coronavirus, penso al turismo ma non solo”, – ha detto proprio ieri il Titolare del Tesoro – nel precisare che “un primo decreto ci sarà questa settimana, un secondo la prossima”. Mentre anche l’Europa è disposta a concedere al nostro Paese maggior flessibilità, proprio in virtù dell’emergenza che sta fronteggiando.
Fmi: se epidemia peggiora, necessarie azioni coordinate – Una emergenza che ovviamente non è solo nazionale. Tutto il mondo è alla finestra in attesa di capire quale sarà l’impatto sull’economia globale. Anche per questo, il Coronavirus ha fatto irruzione pochi giorni fa al G20 di Riad con il Fondo Monetario Internazionale che ha limato il PIL globale per il 2020 al 3,2%, appena 0,1 punti in meno, e toglie alla Cina 4 decimali portandola al 5,6% e lanciato un alert: le conseguenze potrebbero essere più preoccupanti se il contagio si allarga.
FRENATA A “V” O “U”? – Resta da capire se il coronavirus provocherà una frenata del Pil globale “a forma di V”, con una caduta repentina della crescita seguita da una ripresa rapida. O se invece sia una “U”, una fase negativa più lunga e con ripresa graduale. Per ora, prevale la prima ipotesi – più ottimistica ma se l’epidemia peggiorasse, saranno “necessarie azioni coordinate a livello internazionale, tanto sul piano economico quanto su quello sanitario”. Lo ha detto ieri il portavoce del Fondo Monetario Internazionale, Gerry Rice, durante l’incontro mensile con la stampa.