Conti correnti: costi in aumento, ma l’opzione online conviene ancora

I risultati dell'indagine sull’andamento dei costi dei conti correnti nel 2023

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Redazione

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Tra l’inflazione alta e la crescita dei tassi di interesse, le banche stanno registrando un sostanziale aumento dei ricavi. Nei mesi scorsi, ABI ha evidenziato una tendenza da parte dei principali istituti italiani a ridurre i costi dei conti. L’indagine dell’Osservatorio ConfrontaConti.it evidenzia, invece, un aumento dei costi fissi (canone e carta di debito) che non riguarda, però, i conti delle banche online (-8% per il canone). Crescono i costi fissi dei conti tradizionali che, però, propongono sempre più occasioni per ottenere uno sconto sul costo di tenuta del conto.

I dati raccolti confermano come il mercato segua due linee di sviluppo completamente differenti. Da una parte ci sono le banche online che oggi propongono costi più bassi rispetto allo scorso anno, con un leggero calo del canone, dei costi delle carte e delle principali operazioni bancarie. Dall’altra parte, invece, ci sono le banche tradizionali, alle prese con costi di gestione ben più alti, che fanno registrare un aumento netto delle spese fisse dei conti.

Tra le banche tradizionali, però, si registra un’ulteriore tendenza, questa volta positiva per i risparmiatori. Per i clienti che scelgono di aprire un conto con questo tipo di banca, infatti, ci sono diversi modi per ottenere uno sconto o un azzeramento del canone che rappresenta il costo principale per la tenuta del conto con un importo di oltre 62 euro all’anno in media.

Qui il caso di una banca che ha azzerato le commissioni. Gli assegni non tirano più e qualche banca li ha già tolti dalla circolazione.

Come cambiano i costi dei conti correnti

I dati raccolti dall’indagine confermano un aumento netto del canone annuo per la tenuta del conto. In media, nel confronto tra 2022 e 2023, si passa da 38,89 euro a 43,90 euro con un rincaro del +13%. Mantenere un conto corrente costa circa 5 euro in più all’anno.

Aumento significativo, anche se l’importo in valore assoluto è ridotto, per la carta di debito che tocca una media di 3,73 euro (+35%). L’aumento del costo della carta di debito, essenziale per poter utilizzare i fondi presenti sul conto, rappresenta, di fatto, un aumento indiretto del canone di tenuta.

Diverse banche hanno optato per aumentare il canone della carta di debito lasciando fisso il costo fisso del conto corrente. Per quanto riguarda gli altri costi, invece, si registrano poche variazioni. Leggero calo per la commissione sul prelievo presso gli ATM di un’altra banca in area Euro (-5,8%) mentre il prelievo all’ATM della propria banca resta un’operazione a costo zero (senza requisiti o raggiungendo un importo minimo per l’operazione).

Variazioni minime per le commissioni sui bonifici, sia in filiale che online. Stabile anche la carta di credito (viene preso in considerazione il costo della carta di credito “base”, spesso chiamata Classic, proposta dai vari istituti). Il canone annuo è, in media, di poco inferiore ai 34 euro.

Le banche online convengono ancora di più

Le banche online continuano ad essere la scelta conveniente per poter gestire il proprio denaro con spese minime o, in molti casi, azzerate. Il canone annuo, infatti, è in calo del -8% rispetto allo scorso anno, con un valore medio di 25,38 euro. La carta di debito è spesso gratuita e il costo medio che emerge dalle proposte analizzate è di appena 1,74 euro all’anno. Da segnalare anche un calo delle commissioni per il prelievo (ora pari a 1,23 euro per operazione). In calo anche il costo annuo della carta di credito, ora pari a 20,96 euro (-6%).

Aumentano i costi fissi dei conti delle banche tradizionali

A differenza delle banche online, le banche tradizionali registrano un rincaro netto del canone medio del conto. I dati raccolti dall’indagine, infatti, confermano un canone medio di 62,68 euro all’anno, in crescita del +25% rispetto ai dati dello scorso anno.

Non è il solo costo fisso che aumenta: anche la carta di debito, infatti, costa di più, raggiungendo un canone di tenuta di 6,46 euro all’anno (+56%). Si riducono i costi per il prelievo presso gli ATM di un’altra banca (1,71 euro) mentre restando sostanzialmente stabili sia le commissioni per i bonifici che il costo della carta di credito (in media pari a 44,39 euro all’anno).

Ridurre i costi fissi del conto rispettando alcune condizioni

Le banche tradizionali analizzate, nonostante gli aumenti indicati, offrono ai nuovi clienti l’opportunità di ridurre i costi e, in particolare, abbassare fino ad azzerare il canone di tenuta. Nel 50% dei conti analizzati, infatti, è previsto uno sconto sul canone nel caso in cui il cliente imposti l’accredito dello stipendio o della pensione.

Da notare, inoltre, che le banche tradizionali propongono sconti dedicati ai clienti più giovani (l’età target varia tra i 27 e 35 anni in base alla proposta della banca) nel 57% dei casi. Da notare, inoltre, che il 15% delle banche analizzate propone uno sconto in caso di apertura online del conto corrente rispetto all’apertura in filiale. Il 35% delle banche tradizionali, invece, propone un conto online più economico (anche se spesso con un’operatività più limitata).