Come posso attivare o disattivare il servizio di luce o gas per la mia abitazione?

Qual è la procedura da seguire per attivare o disattivare una fornitura domestica? Ecco come fare per presentare la richiesta, quanto tempo serve per completare l'operazione e quali sono i costi che si devono sostenere.

Con l’attivazione del contatore dell’elettricità o del gas si richiede l’avvio della fornitura. Conoscere la procedura da seguire e i documenti da presentare è importante per evitare errori o ritardi. Inoltre, è bene informarsi sui costi della domanda di attivazione della fornitura e sui tempi richiesti per il completamento dell’operazione.

Lo stesso discorso vale per la disattivazione del contratto. Richiedere la cessazione della fornitura segue un iter preciso e ha dei tempi che è bene conoscere.

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Come richiedere l’attivazione o la disattivazione della fornitura luce e gas

La procedura di richiesta di attivazione del contatore elettrico è piuttosto snella: se il contatore è stato già installato in casa, il cliente deve soltanto fare richiesta di attivazione al fornitore di energia che ha scelto. Questo, a sua volta, presenterà la richiesta al distributore di energia che è il proprietario dei contatori. Se in casa è presente un contatore elettronico l’attivazione avviene da remoto, senza che ci sia bisogno dell’intervento di un tecnico.

Per l’attivazione della fornitura di gas si segue una procedura simile, dopo aver verificato la corretta tenuta dell’impianto e la sicurezza dello stesso.

Anche per la disattivazione della fornitura il cliente deve rivolgersi al proprio fornitore, che inoltrerà la richiesta al distributore dell’energia o del gas. La disattivazione della fornitura deve avvenire entro 7 giorni lavorativi.

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Quali sono i documenti da presentare

Quando si ha bisogno di attivare una fornitura di luce o gas è necessario presentare al fornitore scelto una serie di documenti:

  • un documento di identità;
  • un recapito telefonico o un indirizzo email;
  • il codice POD per la luce;
  • la potenza impiegata per la fornitura dell’elettricità;
  • il codice PDR per il gas;
  • il tipo di utilizzo del gas;
  • i documenti che attestano la corretta tenuta dell’impianto del gas;
  • eventuali documenti aggiuntivi richiesti dal fornitore.

Una volta presentati tutti i documenti richiesti, l’attivazione del contatore elettrico verrà completata entro 7 giorni lavorativi, mentre per l’attivazione del contatore del gas saranno necessari fino a 12 giorni lavorativi.

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Tempi e costi di attivazione e disattivazione

Chi ha bisogno di attivare la fornitura dell’elettricità per la propria casa deve attendere un massimo di 7 giorni per il completamento dell’operazione da parte del distributore. In caso di ritardo nell’attivazione per cause imputabili al distributore, la persona che ha presentato la richiesta ha diritto a ricevere un indennizzo. L’importo dell’indennizzo varia a seconda della durata del ritardo ed è di:

  • 35 euro se l’attivazione avviene entro 14 giorni dalla richiesta;
  • 70 euro se l’attivazione avviene tra 14 e 21 giorni dalla richiesta;
  • 105 euro se l’attivazione avviene oltre 21 giorni dalla richiesta.

Nel caso della richiesta di attivazione del gas, invece, il termine entro il quale deve avvenire l’attivazione del contatore è di 12 giorni lavorativi. In caso di ritardo si avrebbe diritto a un indennizzo automatico di 35 euro.

Ma quanto costa richiedere l’attivazione o la disattivazione di una fornitura della luce e del gas? I costi variano sia a seconda del tipo di fornitura di cui si tratta sia a seconda che si operi nel mercato di maggior tutela o in quello libero.

Per una nuova attivazione dell’elettricità è sempre previsto il pagamento dell’imposta di bollo di 16 euro e di oneri amministrativi pari a 25,51 euro. A questi costi fissi vanno aggiunti 23 euro di contributo addebitato ai clienti in maggior tutela e i costi di attivazione applicati dai diversi fornitori per i clienti del mercato libero.

Per l’attivazione del contratto del gas, invece, si paga l’imposta di bollo di 16 euro e un contributo di attivazione di importo compreso grossomodo tra 20 e 40 euro.

Anche la richiesta di disattivazione della fornitura ha dei costi: per il mercato tutelato dell’energia elettrica si pagano 23 euro, mentre per il mercato libero il costo per la cessazione della fornitura è fissato dai fornitori. Per la richiesta di disattivazione della fornitura di gas, invece, bisogna ricordare che i fornitori possono stabilire in autonomia il prezzo da applicare ai clienti, ma in ogni caso il distributore applica un costo fisso di 30 euro.