Come fare la disdetta iscrizione sindacato: rescindere è semplice

Vediamo come dare disdetta iscrizione sindacato di appartenenza con una semplice lettera e interrompere da subito la trattenuta sindacale sulla pensione o sulla busta paga

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Come per qualsiasi altro rapporto ufficiale è possibile dare una disdetta dall’iscrizione al sindacato. Per farlo è sufficiente compilare un banalissimo modulo, nel quale non è necessario indicare quale siano le motivazioni che hanno portato alla disdetta.

È bene ricordare che, solo per il semplice fatto che si è deciso di aderire ad un sindacato, comporta il fatto che sia stata assegnata una tessera sindacale. L’adesione, inoltre, comporta l’addebito di una trattenuta sindacale direttamente in busta paga. Ad ogni modo, indipendentemente dalle motivazioni, ogni lavoratore ha diritto di revocare la propria adesione al sindacato in qualsiasi momento. A questo punto, il diretto interessato ha diritto a disdire la propria tessera sindacale e a non pagare più le trattenute sindacali.

Ecco come muoversi correttamente.

Disdetta dell’iscrizione dal sindacato

La disdetta iscrizione sindacato è un’operazione che viene compiuta ogni volta che si presenta la volontà di non farsi rappresentare più dal sindacato di appartenenza. I motivi sono diversi: un cambio di residenza, la cessazione di lavoro, la mancanza di fiducia credendo di non essere rappresentati a dovere. Spesso non si sa bene cosa scrivere, a chi scrivere e come comportarsi per quel che riguarda le trattenute sindacali che figurano sulla busta paga oppure sul cedolino di pensione.

I sindacati sono i protagonisti delle vicende del mondo del lavoro. Si sostituiscono al singolo lavoratore nelle trattative per la stipulazione di contratti di lavoro, operano in vista dei problemi che spesso sorgono in corrispondenza della contrattazione dei posti di lavoro e cioè dei licenziamenti di lavoro o quanto meno, della riduzione delle ore lavorative. I lavoratori italiani sono per la maggior parte iscritti ad associazioni sindacali di categoria che fanno capo a grandi confederazioni il cui nome è noto a tutti: CGIL, CISL, UIL, UGL poi esistono altri sindacati per lo più nell’ambito di singole categorie, che vengono abitualmente definiti “sindacati autonomi”.

I loro raggruppamenti più consistenti sono tra i dipendenti dello Stato (insegnanti, ferrovieri, ecc.) e di altri enti pubblici. E’ importante essere iscritti ad un sindacato, ma a volte per i motivi menzionati in precedenza si può decidere di disdire la propria iscrizione. Se dovesse accadere vediamo come fare la disdetta iscrizione sindacato senza commettere errori. Il lavoratore deve scrivere una semplice lettera di disdetta e consegnarla alla propria ditta. Il pensionato invece deve dare comunicazione all’ente di previdenza che gestisce la sua pensione. Il documento va spedito per raccomandata.

I moduli da utilizzare per la disdetta

I moduli da utilizzare per la disdetta iscrizione sindacato sono reperibili online digitando la richiesta sul motore di ricerca, altrimenti si può scrivere una semplice lettera mettendo in oggetto “disdetta dell’adesione all’organizzazione sindacale…” indicando il nome del sindacato. Sottoscrivendo la revoca a proprio nome bisogna inserire i dati personali, il numero matricola, se si è un lavoratore, altrimenti la categoria e il numero di pensione Inps se si è pensionati. La revoca ha effetto immediato e la società oppure l’Inps non sono tenuti a trattenere i contributi sindacali in favore dell’organizzazione. Con la disdetta iscrizione sindacato s’interrompe il versamento dei contributi sindacali, se venissero ancora riscossi s’integrerebbe il reato di appropriazione indebita.