Se vuoi dare la disdetta per il contratto di affitto dovrai seguire una determinata procedura e inviare una raccomandata. Il proprietario e l’inquilino possono disdire un contratto di locazione prima della sua scadenza se è stata prevista una clausola nel contratto che contiene questa facoltà. Infatti di solito il contratto di locazione contiene una clausola di recesso ed una clausola che specifica l’obbligo di preavviso. Se manca, si applicano le disposizioni previste dalla legge. Rimane sempre la possibilità di sciogliere il contratto per mutuo consenso, cioè con l’accordo di entrambe le parti.
Quando fare il recesso da contratto di locazione
La disdetta del contratto di locazione è possibile anche in via anticipata, cioè prima della naturale scadenza concordata. In questo caso tecnicamente si parla di recesso da contratto di locazione, mentre la disdetta vera e propria riguarda il mancato rinnovo alle scadenze prestabilite. In realtà le due parole vengono usate in modo analogo.
Il recesso da contratto di locazione può rendersi necessario quando sopraggiungono delle esigenze da parte del proprietario (volontà di vendere l’abitazione ad esempio) o dell’inquilino (per trasferimento o problemi economici). Tuttavia le facoltà di recesso sono più ampie per il conduttore rispetto a quelle consentite per il locatore.
- Disdetta anticipata da parte del conduttore: l’inquilino ha sempre la possibilità di fare la disdetta anticipata in caso di giusta causa e di gravi motivi oggettivi, cioè per circostanze che non dipendono da lui e che non erano conosciute nel momento in cui era stato stipulato il contratto. Il preavviso per comunicare la disdetta anticipata dell’affitto da parte del conduttore è di 6 mesi.
- Disdetta anticipata da parte del locatore: il locatore deve comunicare la disdetta all’inquilino con almeno 6 mesi di anticipo sulla data fissata per la scadenza contrattuale concordata e non può anticiparla. Inoltre anche per il mancato rinnovo occorre un valido motivo. I casi disciplinati dalla legge n. 431, che permettono di recedere in maniera anticipata, comprendono la volontà di usare l’appartamento come propria abitazione principale o di un parente entro il secondo grado, come sede di una propria attività commerciale, artigianale o professionale, la necessità di ricostruire un edificio danneggiato gravemente, l’occupazione immotivata da parte dell’inquilino e la volontà di vendere l’immobile.
Come fare la raccomandata di disdetta affitto
La disdetta del contratto di locazione è un “atto a forma libera”, ovvero è una scrittura privata che può essere scritta in forma personale ma deve contenere i dati anagrafici del conduttore e del locatore, i dati dell’immobile e del contratto di locazione, una manifestazione chiara della volontà di recedere dal contratto e il motivo del recesso.
Il contratto potrebbe imporre la raccomandata di disdetta affitto e in questo caso il rispetto di tale forma è d’obbligo. In alternativa si potrebbe anche usare una lettera semplice o inviare una email ma questi formati non possono dimostrare l’invio e il ricevimento della comunicazione. Quindi è sempre meglio utilizzare, in assenza di diversa previsione nel contratto, la raccomandata a.r., la posta elettronica certificata oppure la lettera di disdetta consegnata a mano controfirmata dal ricevente per accettazione e presa conoscenza.
La disdetta del contratto di affitto non deve essere spedita obbligatoriamente sei mesi prima della scadenza basta che, entro sei mesi prima dal rinnovo automatico, la raccomandata o la PEC sia stata ricevuta materialmente dal destinatario. Di conseguenza fa fede la data di consegna della lettera al suo destinatario da parte del postino e non quella in cui la stessa è stata portata all’ufficio postale dal mittente ed in cui è stato apposto il timbro sul francobollo. Quindi il mittente deve spedire la raccomandata diversi giorni prima della scadenza.
Tutti questi problemi chiaramente non si pongono nel caso in cui la disdetta sia inviata tramite PEC o raccomandata a consegnata mano, per le quali la data di consegna equivale a quella di conoscenza.
La disdetta da contratto affitto con cedolare secca
Con un contratto registrato in regime di cedolare secca il locatore paga le imposte sui canoni percepiti in forma agevolata, beneficiando della tassazione ridotta. La disdetta da contratto affitto con cedolare secca prevede di non dover corrispondere l’imposta di registro (67 euro). La cedolare secca infatti è un’imposta sostitutiva delle imposte di registro e di bollo, agevolazione che sussiste anche per i rinnovi e la risoluzione.
Tuttavia, in questo caso, è necessario comunicare la risoluzione anticipata del contratto d’affitto presentando il modello RLI debitamente compilato all’ufficio dove è stato registrato il contratto.