(Teleborsa) Crisi o non crisi, impossibile rinunciare al tradizionale cenone di fine anno per salutare il 2018 e dare il benvenuto al 2019, in compagnia degli affetti più cari e ovviamente senza rinunciare al buon cibo con tanto di brindisi finale. Quest’anno per il cenone gli italiani hanno speso un importo di 2,1 miliardi di euro tra cibi e bevande che due italiani su tre (68%) hanno consumato nelle case, proprie o di parenti e amici.
Gli altri si sono divisi tra ristoranti, trattorie, pizzerie, pub e agriturismi. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia il ritorno a tavola dei prodotti più tipici della notte più lunga dell’anno.
IL RE SPUMANTE – Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per quasi nove italiani su dieci (91%) che hanno fatto saltare ben 68 milioni di tappi durante le feste di fine anno, ma è sorprendentemente seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell’86% dei menu forse perché sono chiamate a portar fortuna, mai così necessaria come in tempi di difficoltà e crisi.
ALTRO CHE DISCOTECA, SEMPRE PIU’ GIOVANI SCELGONO L’AGRITURISMO – Casa ma non solo. Otre 250mila appunto hanno scelto di trascorrere il Capodanno a tavola negli agriturismi italiani spinti dalla tendenza a ricercare la buona tavola, ma anche la tranquillità lontano dalle preoccupazioni e dal caos delle città. Si registra – sottolinea ancora Coldiretti – un aumento dei giovani che trascorrono la notte più lunga dell’anno nella tranquillità delle campagne facendosi tentare dalle golosità gastronomiche tradizionali presenti sulle tavole imbandite degli agriturismi senza farsi sconvolgere dalle chiassose feste in piazza e dalle lunghe serate delle discoteche.