Bonus maternità 2022, aumentano gli importi mensili

Bonus maternità, anche nel 2022 le madri che non beneficiano dell’indennità Inps di maternità potranno ricevere l'assegno erogato dai Comuni.

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Anche nel 2022 le madri che non beneficiano dell’indennità Inps di maternità potranno ricevere il bonus maternità erogato dai Comuni. Con una novità rispetto all’anno precedente: aumentano l’importo del bonus e il limite Isee per avere anche nel 2022 l’assegno riconosciuto dai Comuni.

Sono stati infatti aggiornati gli importi e i valori Isee di riferimento in seguito alla variazione dell’Indice Istat dei prezzi al consumo registrato nel corso del 2021, al quale segue come di consueto l’adeguamento delle prestazioni economiche di sostegno alla genitorialità.

Bonus maternità, cos’è

Il bonus maternità una prestazione economica di tipo assistenziale riconosciuta alle madri che non lavorano e che non beneficiano dei trattamenti economici e previdenziali riconosciuti per i cinque mesi di astensione obbligatoria dal lavoro. Il bonus maternità rimarrà attivo anche dopo l’entrata in vigore dell’assegno unico il 1° marzo, che assorbe invece tutte le altre misure economiche a oggi vigenti tra cui l’assegno ai nuclei familiari numerosi, che quindi spetterà per il 2022 esclusivamente per i primi due mesi dell’anno.

Per l’inoltro della domanda bisogna consultare il portale del proprio Comune di residenza. Sono infatti gli enti locali ad accogliere le richieste di accesso all’assegno di maternità, che è poi gestito per quel che riguarda la fase di pagamento da parte dell’Inps.

Bonus maternità, i nuovi importi e limiti Isee per l’anno 2022

Considerata un variazione dell’indice dei prezzi al consumo Istat dell’1,9%, l’assegno di maternità riconosciuto per le nascite, gli affidi e le adozioni senza affidamento relativi all’anno 2022 è riconosciuto per un importo pari ad un massimo di 354,73 euro mensili con un importo totale spettante per il 2022 pari a 1.773,65 euro.

Per le domande relative al medesimo anno, il valore dell’indicatore della situazione economica equivalente Isee è pari a euro 17.747,58.

Sono questi i parametri fissati dal Dipartimento per la Famiglia, resi noti con il comunicato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 5 febbraio 2022.

Nel comunicato vengono inoltre aggiornati importo e requisiti richiesti per l’accesso all’assegno mensile per i nuclei familiari con almeno tre figli a carico, che per il 2022 sarà pari a 147,90 euro, se spettante in misura intera, e potrà essere richiesto in caso di Isee non superiore a 8.955,98 euro.

Attenzione però: l’assegno al nucleo familiare sparirà con l’entrata in vigore dell’assegno unico per i figli a partire dal 1° marzo 2022, quindi per l’anno in corso sarà riconosciuto esclusivamente per i mesi di gennaio e febbraio. Mentre il bonus maternità rimarrà pienamente attivo anche dopo l’entrata in vigore dell’assegno unico e universale.

Bonus maternità, chi può fare richiesta

L’assegno di maternità statale è una misura di sostegno al reddito, concessa dallo Stato ma pagata dall’Inps, per mamme o papà lavoratrici o precari in caso di nascita o adozione e affidamento pre-adottivo di un minore di età non superiore ai 6 anni (o ai 18 anni in caso di adozioni o affidamenti internazionali).

Al pari dell’indennità riconosciuta durante il congedo di maternità Inps, anche il bonus maternità Comuni spetta per una durata di 5 mensilità.

Bonus maternità, come fare richiesta

La domanda può essere presentata in caso di nascita, affidamento preadottivo o adozione entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso del minore in famiglia nel caso di adozione o affidamento, oppure in Italia in caso di adozione internazionale. La richiesta va presentata direttamente al Comune, secondo le modalità indicate dall’amministrazione di riferimento.
Se l’importo dell’assegno dello Stato risultasse superiore a quello delle prestazioni di maternità già percepite, la madre potrebbe fare richiesta per la quota differenziale.