Con l’inizio dell’anno nuovo si era parlato a più riprese di un emendamento per contrastare i conguagli e le bollette da centinaia di euro che, a volte, i clienti si vedono recapitare dalle società di energia. Oggi, a Milleproroghe approvato, dell’emendamento promesso dalla deputata e sottosegretaria Pd Alessia Morani non c’è traccia. E così i clienti delle società di luce e gas si trovano tra le mani delle armi spuntate contro le cosiddette “bollette pazze”.
“L’emendamento è stato ritirato per alcuni vizi di procedura – spiega la sottosegretaria a Repubblica – ma in un prossimo provvedimento cercheremo di reinserirlo”. Dunque, ci riproverà.
L’emendamento proponeva di sostituire la parola “illegittime” con “anomale”, in modo da tutelare ulteriormente i consumatori. Mentre l’illegittimità può essere difficile da dimostrare e comunque può essere evocata solo da una autorità o da un giudice, infatti, è evidente che una bolletta-monstre o un conguaglio dopo anni di mancate letture possono rappresentare una “anomalia”.
La misura prevedeva inoltre che il reclamo potesse essere presentato dalle associazioni di consumatori per conto del cliente. Un dettaglio importante, soprattutto per tutti quei cittadini che, per età avanzata o scarse competenze, non saprebbero come muoversi.
“Purtroppo si tratta di un’occasione perduta per il legislatore che poteva migliorare e rendere più chiara una legge, altrimenti difficilmente applicabile” è il commento di Massimiliano Dona, presidente di Unione nazionale consumatori.