
A gennaio 2022 entrerà in vigore a pieno regime il meccanismo dell’assegno unico per ogni figlio che coinvolgerà la totalità dei nove milioni di nuclei familiari con figli minori di 21 anni a carico.
A quanto si apprende, i decreti attuativi della legge delega 46/20 sull’assegno unico e universale per i figli introdurranno una novità: una maggiorazione per il secondo percettore di reddito (nel caso in cui entrambi i genitori lavorino), in modo tale da non disincentivare il lavoro femminile.
Assegno unico con bonus: a chi spetta
Secondo le ultime indiscrezioni, i decreti attuativi per il riordino delle misure a sostegno delle famiglie introdurranno una maggiorazione per il secondo percettore di reddito: in presenza di due persone che lavorano e quindi hanno due redditi, ci sarà un bonus di 30 euro in più che verranno aggiunti all’assegno unico delle famiglie in cui a "pesare" sull’Isee (e ad abbassare l'importo dell'assegno) sono gli stipendi di entrambi i genitori. L'obiettivo è quello di aiutare le madri che lavorano e non disincentivare il lavoro femminile.
Assegno unico, a chi spetta
L'assegno unico spetta ai nove milioni di nuclei familiari con figli minori di 21 anni a carico. Si ricorda che sono considerati a carico tutti i familiari con reddito inferiore a 2.840,51 euro e che, dal 1° gennaio 2019, solo per i figli di età inferiore a 24 anni questo limite è elevato a 4mila euro.
Per i maggiorenni, comunque, l’assegno unico sarà di importo ridotto fino a 21 anni e dovranno essere inseriti in percorsi di formazione, di avviamento al lavoro oppure nelle liste di collocamento.
Assegno unico, gli importi
L’assegno viene erogato in funzione del numero dei figli e in misura decrescente all’aumentare del livello di Isee, fino ad azzerarsi a 50mila euro di Isee.
In particolare: l’importo mensile spettante al nucleo familiare è differente a seconda che nel nucleo siano presenti 1 o 2 figli minori oppure almeno 3 figli minori. In quest’ultimo caso l’importo è maggiorato del 30%; l’importo spetta in misura piena per Isee fino a 7mila (167,5 euro per ciascun figlio, che diventano 217,8 in caso di nuclei numerosi) per decrescere fino alla soglia massima di 50mila euro di Isee. Gli importi dell’assegno sono inoltre maggiorati di 50 euro per ciascun figlio minore con disabilità presente nel nucleo.
Gli importi sono dettagliati nella tabella contenuta nell’Allegato 1 del decreto. Il beneficio medio è pari a 1.056 euro per nucleo e 674 euro per figlio.
Ad esempio:
- per ciascun figlio, nel caso di Isee fino a 7mila euro, si avrà diritto a un assegno di 167,5 euro a figlio al mese per ciascun figlio;
- dimezzato a 83,50 euro al mese a figlio intorno ai 15 mila euro di Isee;
- fino a 30 euro al mese per figlio con Isee intorno ai 40 mila euro;
- stabile a 30 euro fino a 50 mila euro di Isee, valore oltre il quale si annullano.
Ogni importo è riferito a un solo figlio, dunque l’importo finale che forma l’assegno è dato dall’importo a cui si ha diritto moltiplicato per il numero dei figli.
Gli importi per ciascun figlio sono maggiorati nei seguenti casi:
- famiglie con 3 o più figli: in questo caso gli importi per figlio sono maggiorati del 30%. L’importo massimo, corrispondente a livelli di Isee inferiori a 7 mila euro, passa ad esempio da 167,5 euro a circa 218 euro a figlio al mese;
- figli con disabilità: in questo caso l’importo mensile per figlio è maggiorato di 50 euro. Quindi, per livelli di Isee inferiori a 7mila euro l’importo mensile per figlio disabile è pari a 217,5 euro nel caso di nuclei con 1 o 2 figli e a 268 euro nel caso di nuclei con 3 o più figli.