Sugo ritirato dai supermercati: i lotti segnalati dal ministero

Con un richiamo pubblicato giovedì 11 maggio il ministero della Salute ha comunicato il ritiro dai supermercati in via precauzionale di una nota marca di Ragù

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Federica Petrucci

Consulente del lavoro, redattore

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

In via del tutto precauzionale, e per scongiurare ogni rischio, sono stati ritirati dal mercato diverse confezione di Ragù pronto e confezionato, venduto nei supermercati, a seguito di una “segnalazione per corpo estraneo (vetro)”. Il richiamo è stato pubblicato dal ministero della Salute giovedì 11 maggio 2023.

Lotti di Ragù ritirato dai supermercati dal ministero della Salute

Il richiamo del ministero della Salute riguarda il Ragù con carne di cinghiale del marchio Terre D’Italia. Nello specifico, sono state ritirate dai supermercati le confezioni:

  • con nome o ragione sociale OSA a nome del quale il prodotto è commercializzato “GS S.p.A.”;
  • lotto di produzione TMC;
  • marchio di identificazione dello stabilimento/del produttore “IT 9 1575 L CE”;
  • nome del produttore “TRIGLIA s.r.l” con sede in via Salcetti 39  – 56010 Nodica (PI);
  • data di scadenza o termine minimo di conservazione 30.03.2024;
  • peso/volume unità di vendita 200 grammi.

Il richiamo è avvenuto in misura precauzionale a seguito di una segnalazione per corpo estraneo, nello specifico vetro, per cui – sempre a scopo precauzionale – si raccomanda alle persone che hanno acquistato vasetti appartenenti al lotto sopra descritto di non consumarli e restituirli al punto vendita. I consumatori possono contattare il numero verde al numero 800 650 650.

Qualche settimana, sempre da parte del ministero, sono stati sequestrati diversi lotti di acqua, salumi e formaggi: qui i lotti ritirati. E a proposito di controlli e sequestri: qui i prodotti bloccati e ritirati dai supermercati le scorse settimane per la possibile presenza del batterio della Listeria. In un altro articolo, invece, vi avevamo parlato dell’ultimo caso di cibo ritirato dai supermercati per rischio di salmonella risale alle scorse settimane (qui di cosa si trattava).

Come funziona il richiamo dei prodotti alimentari venduti ai supermercati

Gli operatori del settore alimentare (OSA) hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti da essi posti in commercio e a ritirare il prodotto dal mercato. Col termine “OSA” si intende “la persona fisica o giuridica responsabile di garantire il rispetto delle disposizioni della legislazione alimentare nell’impresa alimentare posta sotto il suo controllo”. Quindi l’OSA è l’impresa alimentare – che può essere rappresentata da un Titolare, da un Legale rappresentante o da un loro Delegato competente, formalmente delegato e con potere di spesa/investimento – che con continuità e in modo organizzato un’attività connessa a qualsiasi fase della produzione, trasformazione, trasporto, magazzinaggio, somministrazione e vendita di alimenti d

Quando viene segnalato quindi il ritiro di un determinato prodotto dal commercio, quindi, se si tratta di un alimento già venduto (come nel caso del Ragù Terre D’Italia), spetta all’OSA provvedere al richiamo, ovvero informare i consumatori sui prodotti a rischio.

Le opzioni di richiamo quindi sono due:

  • se il prodotto segnalato non è stato venduto, va bloccata immediatamente la vendita;
  • se venduto, è obbligatorio avvisare i clienti – anche mediante cartellonistica – pubblicando il richiamo nella specifica area del portale del Ministero della Salute.

La pubblicazione del richiamo nel portale internet del Ministero è a cura della Regione competente per territorio, che lo riceve direttamente dall’OSA, previa valutazione della ASl. Oltre ai richiami di prodotti alimentari, sono pubblicate on line anche le revoche dei richiami successivi a risultati di analisi favorevoli, scadenza o per altri motivi.

Sono autentici e assolvono agli obblighi di informazione ai consumatori soltanto i richiami e loro revoche pubblicati nel portale del Ministero della Salute. Il Ministero della salute non è responsabile di avvisi non pubblicati nel portale e di eventuali manipolazioni o falsi diffusi on line, per i quali si riserva denuncia all’autorità giudiziaria.