Invasione di zecche e zanzare: è allarme febbre del Nilo

Scatta l’allarme per insetti come zanzare e zecche, causa la forte umidità. Come proteggersi da punture e morsi

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Con l’arrivo dell’estate, ci troviamo di fronte non solo a meravigliose giornate da trascorrere all’aria aperta, ma anche ad alcuni fastidiosi inconvenienti. Uno dei problemi più rilevanti è rappresentato dall’aumento dei pericolosi insetti. In questi giorni che precedono l’ufficiale entrata nella stagione più calda dell’anno, in Italia siamo allarmati per la proliferazione di zanzare, zecche e cavallette. Ma cosa sta realmente accadendo? Cerchiamo di capire le ragioni di questa preoccupazione e come possiamo proteggerci da morsi e punture.

Aumento di zanzare e insetti in Italia: le cause

Con l’arrivo dell’estate, ci troviamo di fronte a numerosi insetti che tornano a infestare boschi, campagne e persino città, diventando un potenziale pericolo per la salute umana. In Italia, l’allarme per zanzare, zecche e cavallette è ormai scattato.

Non solo gli eventi climatici delle scorse settimane hanno creato le condizioni ideali per la loro proliferazione incontrollata, ma anche l’arrivo del caldo ha spinto molte persone a trascorrere del tempo all’aria aperta, magari a contatto con la natura, aumentando così il rischio di incontri ravvicinati con queste fastidiose creature.

Ma perché in questi primi giorni estivi la preoccupazione per gli insetti è così alta? Le intense piogge che si sono verificate in tutta Italia nelle settimane precedenti hanno causato danni e persino vittime in alcune regioni, come nel caso dell’alluvione in Emilia Romagna. Questo ha creato un’alta umidità, ulteriormente accentuata dall’improvviso aumento delle temperature che sta caratterizzando l’intera penisola. L’onda di caldo, combinata con l’abbondante acqua caduta nei giorni scorsi, ha favorito la crescita di una fitta vegetazione, persino nelle aree urbane.

Insetti come le zanzare tigre, le zecche e le cavallette trovano quindi l’habitat ideale per proliferare tra gli alberi e l’erba alta, persino nelle grandi città. Poiché questi insetti sono attratti dall’anidride carbonica emessa dall’uomo attraverso la respirazione, possono rappresentare un vero problema. Le loro punture e morsi, oltre a essere estremamente fastidiosi, possono trasmettere malattie virali o batteriche anche gravi, come l’encefalite e la malattia di Lyme.

I consigli per affrontare l’estate

La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha lanciato l’allarme e invita i cittadini a adottare alcune precauzioni semplici per proteggere la propria salute dagli insetti pericolosi. Il presidente Alessandro Miani spiega che è fondamentale adottare comportamenti corretti per limitare i rischi sanitari e difendersi dall’invasione di insetti. Si consiglia di evitare pic-nic in aree dove l’erba è incolta e, quando si è all’aperto, di indossare indumenti di colore chiaro che coprano la maggior parte del corpo e di applicare prodotti insetto-repellenti sulle parti esposte.

Ci sono anche altri accorgimenti che possono proteggerci dalle punture e morsi di insetti potenzialmente pericolosi come zanzare, zecche e cavallette. È importante evitare l’esposizione durante le ore più calde della giornata, privilegiando il mattino presto e la sera per uscire o fare attività sportiva. In casa, si consiglia di tenere chiuse le finestre durante il giorno o di schermarle con tapparelle, persiane e zanzariere, in modo da mantenere le stanze fresche e garantire un corretto ricircolo dell’aria.

Inoltre, ecco alcuni consigli generali per affrontare le prime settimane dell’estate:

  • Proteggersi sempre dai raggi diretti del sole utilizzando occhiali da sole e creme con alto fattore protettivo
  • Fare docce frequenti con acqua tiepida
  • Bere almeno 3 litri d’acqua al giorno evitando alcolici
  • Seguire una dieta sana ed equilibrata, dando preferenza a frutta e verdura che idratano e sono ricchi di sali minerali.

Febbre del Nilo: cos’è e perché preoccupa

La situazione della febbre del Nilo in Italia è motivo di preoccupazione per gli esperti a causa dell’elevato numero di casi rispetto alla media europea. La presenza del virus ha attirato l’attenzione dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). La febbre del Nilo, insieme alla dengue e alla chikungunya, viene trasmessa dalle zanzare, che sono ampiamente presenti in Italia, suscitando timori di un aumento dei contagi e dei decessi. Nel 2022, sono stati segnalati 1.333 casi umani e 92 morti per la febbre del Nilo nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo, con l’Italia che ha registrato 723 casi contratti localmente.

Il virus responsabile della febbre del Nilo occidentale è il virus West Nile, che viene trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette, in particolare delle specie Aedes albopictus e Aedes aegypti. Sebbene alcuni uccelli possano trasportare l’infezione, la malattia si sviluppa solo negli esseri umani e negli equini, mentre gli animali domestici ne sono colpiti solo temporaneamente.

La febbre del Nilo occidentale si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto tra il sangue di un organismo infetto e quello di un’altra persona, solitamente tramite le punture di zanzara. Tuttavia, è possibile anche tramite trasfusioni e trapianti (se l’organismo donatore è infetto, anche se è un’evenienza remota) o da madre a feto. Non si verifica la trasmissione diretta da persona a persona.

I sintomi della febbre del Nilo sono simili a quelli dell’influenza, come debolezza, febbre e cefalea. Sebbene la febbre del Nilo non sia particolarmente pericolosa e offra immunità dopo il contagio, le persone più vulnerabili, come anziani, bambini, soggetti immunodepressi o affetti da gravi patologie, possono sviluppare complicazioni gravi che possono portare alla morte. Attualmente non esiste una cura specifica, quindi i trattamenti si concentrano sul sollievo dei sintomi.

La prevenzione delle punture di zanzara è il metodo più efficace, come raccomandato dall’Ecdc. Ciò può essere ottenuto attraverso l’uso di abbigliamento adeguato, repellenti per zanzare e la rimozione delle acque stagnanti.

L’allarme degli esperti

Gli esperti sono allarmati dalla rapida diffusione della febbre del Nilo negli ultimi anni, con l’Italia che è stata particolarmente colpita dal virus, come segnalato dall’Ecdc. Nel 2013, la zanzara Aedes albopictus, uno dei principali vettori della malattia, è stata segnalata in otto paesi dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo, con un totale di 114 regioni interessate. Attualmente, questa zanzara è presente in tredici paesi europei, coinvolgendo 337 regioni. Le zanzare invasive si sono diffuse rapidamente anche in aree precedentemente non colpite. L’Ecdc ha avvertito che i casi di febbre del Nilo, dengue e chikungunya aumenteranno ulteriormente, comportando un aumento dei decessi causati da questi virus.

La situazione in Italia desta particolare preoccupazione rispetto ad altri paesi. Nel 2022, l’Italia ha registrato 723 casi contratti localmente, più del doppio rispetto al secondo paese classificato, la Grecia, con 286 casi. Questo significativo divario potrebbe essere influenzato dal clima. È noto che le zanzare proliferano durante i periodi caldi, ma negli ultimi dieci anni la diffusione di questi insetti ha raggiunto livelli record. I cambiamenti climatici e il riscaldamento globale sono considerati le principali cause di questa preoccupante tendenza in Europa, con estati più lunghe e calde e un aumento delle inondazioni, favorevoli alla diffusione delle zanzare, inclusa la presenza di specie più aggressive.