Pensioni, Draghi avvia cantiere riforma e avverte: “Sostenibilità è prioritaria”

E' quanto emerso dall'incontro a Palazzo Chigi dove si è deciso di dare il via a tavoli tecnici sui singoli temi della riforma

Draghi ha dato il via al cantiere della riforma delle pensioni che punta a superare la legge Fornero e garantire un sistema equo e sostenibile. Incontrando i sindacati a Palazzo Chigi, il Premier ha annunciato l’istituzione di tavoli tecnici, dedicati ai singoli aspetti della riforma pensionistica, in particolare sulla flessibilità in uscita, sulla previdenza di giovani e donne e sulla previdenza complementare.

Ma il Premier ha anche chiarito: “Possiamo lavorare su qualsiasi modifica purché non sia messa a repentaglio la sostenibilità delle pensioni nel medio e lungo periodo e all’interno del contesto europeo”.

Sindacati soddisfatti

“Abbiamo riaffermato il principio che il tema pensioni non può essere solo un costo economico ma un tema di sostenibilità sociale. Il giudizio è positivo: finalmente apriamo il cantiere della riforma Fornero, nella prospettiva di rendere il nostro sistema più flessibile più equo, più sostenibile”. Così il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra al termine dell’incontro.

“Si è deciso di aprire finalmente il cantiere per discutere della riforma della legge Fornero”, ha confermato il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri, aggiungendo “domani ci invieranno un calendario di incontri”.

Dal post Quota 100 al ricalcolo contributivo: posizioni ancora lontane

Al di là delle buone intenzioni, le posizioni governo-sindacati sono ancora distanti. Ne è un esempio il tema della flessibilità in uscita, che non ha trovato ancora una soluzione al post Quota 100 (Quota 102 ha appena un anno di transizione).

Se per i sindacati, dal 2023, occorrerà garantire la massima flessibilità in uscita, a partire dai 62 anni d’età o con 41 anni di contribuzione, il Governo indica come via maestra il sistema contributivo, magari con qualche piccolo “ritocco” della Riforma Fornero, nella direzione della sostenibilità del sistema pensionistico.

La spesa pensionistica è già fuori controllo: nell’ultimo biennio, al netto dell’indicizzazione ai prezzi, è cresciuta in media del 2% l’anno e si è attestata anche su livelli superiori al 2011, anno di introduzione della Riforma Fornero.

Un’analisi dell’Osservatorio Previdenza della Cgil nazionale e della Fondazione Di Vittorio, tuttavia, evidenzia che il ricalcolo contributivo produrrebbe un taglio importante dell’assegno pensionistico che potrebbe superare il 30% dell’assegno lordo. una decurtazione giudicata iniqua dai sindacati.

Priorità giovani e donne

Fra gli altri temi cari ai sindacati la  “pensione di garanzia” per i giovani, che scontano in pieno il passaggio al contributivo e l’effetto di lavori discontinui e precari, e  l’Ape sociale, nell’ottica di allargare la platea dei lavori usuranti.

E poi, ancora, si chiede un intervento per le donne, per valorizzare la maternità, che garantisca un anno in più di contributi per ogni figlio.