Pensioni, la proposta della Lega per ripopolare il sud

L'emendamento alla manovra prevederebbe tasse del 7 per cento e per cinque anni per coloro che scelgono di trasferirsi nel sud Italia

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Redazione

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Una proposta per i pensionati che hanno deciso di trascorrere gli anni del riposo fuori dall’Italia, arriva dalla Lega con un emendamento alla manovra.

Nello specifico il progetto prevederebbe di introdurre una tassa fissa, al sette per cento per i pensionati esteri che vorranno andare a vivere nei centri del Sud Italia. La regola di base è quella di trasferire la propria residenza fisica in Italia e non in luoghi scelti a caso, ma ben precisi. Nello specifico in comuni che si trovino nelle seguenti regioni: Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia. Altro dettaglio importante è che le location scelte come ‘buen retiro’ abbiano una popolazione inferiore ai 20mila abitanti.

La proposta della Lega

L’idea, originariamente proposta da Matteo Salvini alcuni mesi fa, è stata di recente trasformata in un emendamento alla legge di Bilancio da Alberto Bagnai, con l’approvazione del sottosegretario al Lavoro della Lega, Claudio Durigon, responsabile della previdenza. Anche Fratelli d’Italia ha sostenuto in modo attivo questa proposta e c’è la forte possibilità che anche Forza Italia venga coinvolta. Il modello preso a riferimento è quello adottato in Portogallo, Cipro e in altri Paesi dell’Est Europa. Si tratta di quei paesi che hanno offerto significativi incentivi fiscali per attirare pensionati benestanti o con alti redditi. Proprio per questo, migliaia di italiani hanno deciso di trasferire la propria residenza in queste zone esenti da tasse.

Attirare i pensionati non residenti in Italia

L’obiettivo della proposta della Lega è quello di attrarre i pensionati non residenti in Italia, incoraggiandoli a cambiare la loro residenza e trasferirsi nei piccoli centri del Mezzogiorno. Si prevede che il mezzo per realizzare questo obiettivo venga incluso nella legge di Bilancio, offrendo una significativa riduzione fiscale per coloro che si sono ritirati dal lavoro e desiderano godersi il loro pensionamento nel Sud Italia. Durante il question time alla Camera dei Deputati, è stata la Ministra per il Sud, Barbara Lezzi, a illustrare il funzionamento di questa proposta.

Più nel dettaglio, la proposta prevede che i redditi possano essere esteri, ma anche di italiani che precedentemente hanno scelto trascorrere all’estero gli anni della pensione. La tassa sarebbe forfettaria e ammonterebbe al 7 per cento. Un incentivo che avrebbe una durata di cinque anni e indirizzato solo a coloro che nei cinque anni precedenti alla richiesta non hanno avuto la residenza in Italia.

La proposta per la manovra porta, ripetiamo, la firma del senatore leghista Alberto Bagnai e mira a ripopolare alcune aree del Sud Italia, con un occhio attento in particolare ai centri più piccoli.

Non è la prima volta che si sente parlare di una proposta simile che porterebbe il Mezzogiorno a diventare il “Portogallo italiano” ovvero un’area appetibile per quei pensionati che decidono di trasferire la propria residenza in zone del mondo con incentivi, servizi creati ad hoc e, naturalmente, tasse più basse.

E se l’emendamento dovesse essere approvato, gli introiti derivati da questa operazione potrebbero essere indirizzati al settore dell’istruzione e in particolare alla creazione di poli universitari nel Sud Italia.

Il Sud, che spesso vede la gente emigrare alla ricerca di fortuna in altre zone, assisterebbe in questo modo a un aumento della propria popolazione, ma anche all’arrivo di persone che per vivere dovranno spendere soldi sul territorio. Ciò potrebbe portare ricadute positive a questo territorio della nostra Penisola.

Come tutti sapranno, in tutto il mondo vi sono numerose aree che puntano ad attirare i residenti pensionati. Ed è quindi cosa risaputa che un numero sempre più crescente di anziani scelga di trasferirsi in location che presentino condizioni fiscali migliori. Tra questi, ad esempio, vi sono Bulgaria, Canarie e Portogallo. E, se l’emendamento della Lega verrà approvato, all’elenco potrebbe aggiungersi anche il Sud Italia.

Ricordiamo, infine, che nella bozza della manovra potrebbe esserci anche un regalo per piloti e assistenti di volo. Costoro, infatti, avrebbero la possibilità di andare in pensione 7 anni prima, già a partire, quindi, dai 60 anni.