Pensioni, slittano le finestre. Si lavora tre mesi in più

Maggiori controlli sui trattamenti d’invalidità e aumenta l’età per smettere di lavorare delle donne nella Pa

La stretta sulle pensioni, messa in campo dalla manovra correttiva, si sviluppa attraverso più direzioni.
La prima: per avere diritto alla trattamento d’invalidità, la percentuale minima dovrà essere dell’85% – oggi è del 75% -. Sono, inoltre, previsti controlli per verificare la correttezza delle pensioni esistenti.

Secondo intervento. Nell’ambito del pubblico accelerazione dell’innalzamento dell’età pensionabile delle donne a 65 anni, che scatterà nel 2016, anziché nel 2018, come previsto fino ad oggi. Dunque il nuovo calendario sarà questo: 62 anni dal primo gennaio 2010; 63 dal luglio 2011; 64 dal gennaio 2013, 65 dal 2016.

Nuovo calendario delle finestre d’uscita che saranno ridotte.
Dunque ci sarà una finestra mobile per la pensione di vecchiaia, due finestre fisse per quella d’anzianità, con scadenze diverse a seconda degli anni di contribuzione maturati (inferiori o almeno di 40 anni). Le nuove regole si applicheranno a chi maturerà il diritto alla pensione a partire dal 1° gennaio 2011. Chi, invece, maturerà tale diritto entro il 31 dicembre 2010, valgono le regole attuali.

E così ci sarà una finestra mobile per la vecchiaia. Non ci saranno più termini fissi di accesso alla pensione. Maturati i requisiti, l’accesso alle pensione sarà possibile trascorsi sei mesi.

Finestre fisse per l’anzianità. Sono due e variano a seconda dell’anzianità contributiva, secondo il seguente schema:
– lavoratore dipendente: a) con anzianità contributiva inferiore a 40 anni, vanno in pensione dal 1° luglio successivo all’anno in cui ha maturato il requisito; b) se con anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni e maturazione requisiti entro il 30 giugno, va in pensione dal 1° gennaio dell’anno successivo, se i requisiti maturano dal 1° luglio al 31 dicembre, in pensione dal 1° luglio dell’anno successivo;
– lavoratore autonomo: a prescindere dall’anzianità contributiva va in pensione sempre dal 1° gennaio di due anni successivi a quello in cui hanno maturato i requisiti.