Nessun abbassamento della soglia. “Il taglio delle pensioni d’oro partirà dalle pensioni di importo pari a 4.500 euro netti al mese in su e non esiste alcuna ipotesi di abbassare la soglia a 3.500 euro”. È quanto si apprende da fonti governative del Movimento 5 Stelle.
La misura, fortemente voluta dai 5 Stelle, avrebbe un effetto sui saldi modesto: il presidente dell’Inps Boeri ha parlato di un risparmio inferiore a 150 milioni che riguarda una platea di circa 30.000 persone. Boeri sottolinea che si raggiungerebbe questa riduzione della spesa pensionistica solo se il taglio sulle pensioni superiori a 90.000 euro annui facesse riferimento all’intero reddito pensionistico e non alle singole pensioni. La riduzione massima sarebbe del 23% mentre quella media sarebbe dell’8%.
Per il Movimento riveste una forte valenza simbolica. Il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha appunto dichiarato l’intenzione di recuperare un miliardo di euro dal taglio che servirà a finanziare l’aumento delle pensioni minime a 780 euro.
La misura prevede una penalizzazione per gli assegni di importo netto superiore a 4.500 euro netti, che colpirà soprattutto chi è andato in pensione di anzianità. Il taglio sarà proporzionato agli anni di anticipo della pensione rispetto all’età di vecchiaia.
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