Pensioni d’oro, Consulta dichiara la legittimità del contributo di solidarietà

(Teleborsa) Pensioni d’oro che diventano d’argento. E’ un sì a tutto campo quello che emerge dalla Corte Costituzionale che ha dichiarato la legittimità del contributo di solidarietà sulle cosiddette pensioni d’oro.

Il contributo di solidarietà, previsto dalla legge di stabilità 2014, ai tempi del Governo Letta e per un triennio, è arrivato fin sul tavolo della Consulta a causa delle “questioni di costituzionalità” sollevate da ordinanze di rimessione dopo che diverse sezioni giurisdizionali regionali di Corte dei Conti avevano presentato i ricorsi da ex dirigenti dello Stato e di enti pubblici e privati, ex docenti universitari, ufficiali delle forze armate e tanti ex magistrati.

“La Consulta ha respinto le varie questioni di costituzionalità relative al contributo, che scade nel dicembre 2016, sulle pensioni di importo più elevato, escludendone la natura tributaria e ritenendo che si tratti di un contributo di solidarietà interno al circuito previdenziale, giustificato in via del tutto eccezionale dalla crisi contingente e grave del sistema”, si legge nella prima breve stesura della sentenza della quale si attendono ora i dettagli. “La Corte ha anche ritenuto che tale contributo rispetti il principio di progressività e, pur comportando innegabilmente un sacrificio sui pensionati colpiti, sia comunque sostenibile in quanto applicato solo sulle pensioni più elevate, da 14 a oltre 30 volte superiori alle pensioni minime”.

La decisione conferma l’idea sostenuta dall’Avvocatura dello Stato e dai legali dell’INPS, che hanno fatto leva sul concetto di “solidarietà intergenerazionale” per assicurare le pensioni future.

La tesi portata avanti dai legali dell’Avvocatura di Stato e da quelli dell’INPS è stata infatti quella dell’equilibrio che il sistema pensionistico deve assicurare. Una ponderazione che guarda lontano alle pensioni che verranno. Come dire un sacrificio oggi per le pensioni di domani. Un sacrificio poi che appare sostenibile visto che ad essere toccate sono i trattamenti pensionistici più alti.

Ma come funziona il contributo? Per le pensioni comprese tra 91.343 euro lordi a 130.358, la trattenuta prevista è pari al 6%. Per gli assegni da 130.358 a 195.538 la trattenuta sale al 12%. Infine, per quelli superiori a 195.538 il contributo è pari al 18%. Il prelievo vale per un triennio, scade a dicembre e per ora non è stato rinnovato.