Pensione casalinghe a 57 anni: come funziona?

Chi si può iscrivere, adempimenti, età pensionabile, ammontare dell’assegno

La Legge per TuttiSono disoccupata e casalinga: è vero che posso avere la pensione Inps casalinghe a 57 anni?
È possibile, per chi si iscrive al Fondo casalinghe dell’Inps, ricevere la pensione anticipata a 57 anni, se l’assegno supera un determinato importo; diversamente, si ha diritto alla pensione al compimento di 65 anni. Il trattamento pensionistico, comunque, è proporzionato ai contributi versati, in quanto non è una prestazione assistenziale, ma previdenziale.

Pensione casalinghe: chi può beneficiarne?
Innanzitutto, anche se il fondo è titolato come “casalinghe”, possono iscriversi a tale gestione previdenziale anche gli uomini.
Nel dettaglio, per potersi iscrivere al fondo casalinghe dell’Inps è necessario possedere i seguenti requisiti:

  • età minima di 16 anni, o 15 se è assolto l’obbligo scolastico, ed età massima di 65 anni;
  • svolgimento di un’attività in famiglia connessa con le proprie responsabilità familiari, senza vincoli di subordinazione;
  • nessuna titolarità di pensione diretta;
  • assenza di rapporti di lavoro dipendente o autonomo per i quali sia obbligatoria l’iscrizione ad un altro ente o cassa previdenziale, a meno che non si tratti di un’attività part time per la quale le settimane utili alla pensione siano ridotte (contrazione in relazione all’orario e alla retribuzione).

Quanti contributi pagano le casalinghe?
Per gli iscritti al fondo casalinghe non esiste una cifra minima o massima da versare, ma, perché sia accreditato almeno un mese di contributi, è necessario il versamento di almeno 25,82 Euro: ad esempio, chi accantonerà 105 Euro in un anno si vedrà accreditare 4 mesi, mentre perché risulti l’annualità intera bisognerà versare all’Inps 310 Euro.

A che età può andare in pensione una casalinga?
Col Fondo casalinghe è possibile pensionarsi a 57 anni di età, qualora il trattamento sia pari almeno a 1,2 volte l’assegno sociale (cioè all’assegno sociale aumentato del 20%). Qualora il trattamento non superi questa cifra, si dovrà attendere l’età per la pensione di vecchiaia, che in tale gestione è pari, attualmente, a 65 anni.

Quanto prende di pensione una casalinga?
Il trattamento pensionistico è calcolato col metodo contributivo, e dipende esclusivamente dai contributi versati, poiché non è integrabile al minimo.
Certo, ipotizzando che una casalinga versi, nell’arco della vita lavorativa, soltanto l’importo minimo di contributi, l’assegno sarà piuttosto basso. Calcolando il versamento di 310 Euro l’anno, per 40 anni, ed ipotizzando una rivalutazione media, arriviamo a circa 14.000 Euro di montante contributivo, che, trasformato in pensione, darebbe luogo a un assegno mensile dai 45 ai 70 Euro circa (a seconda dell’età pensionabile, da 57 a 70 anni). Se, poi, ipotizziamo un ulteriore peggioramento dei coefficienti di trasformazione e di rivalutazione, l’ammontare sarebbe ancora più esiguo.

Sicuramente ci sarebbe molto da discutere sul calcolo contributivo della pensione, non per il sistema in sé, ma per i coefficienti utilizzati in Italia, che spingono il cittadino ad accumulare i soldi sotto il materasso, visti i rendimenti quasi nulli. Tuttavia, questa è la triste realtà, e dato il profondo rosso del bilancio dell’Inps, difficilmente nei prossimi anni saranno innalzati i tassi: dunque, per chi desidera ottenere una pensione almeno di sopravvivenza, col fondo casalinghe, non resta che effettuare dei versamenti cospicui.

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