Pensione anticipata a 62 anni e prestito Inps: le ipotesi di riforma

Misure allo studio da inserire eventualmente nella prossima legge di Stabilità

In vista della prossima legge di Stabilità, che il governo punta a presentare entro il 10 ottobre, si torna a parlare di riforma delle pensioni. Il ministro Poletti prima e il commissario straordinario dell’Inps Vittorio Conti poi, hanno rilanciato l’ipotesi di accesso alla pensione anticipata in maniera flessibile. “La struttura di riferimento del sistema previdenziale pubblico deve essere più flessibile rispetto ai tempi e ai modi di uscita dal mercato del lavoro” ha dichiarato in proposito il commissario Conti.

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DUE IPOTESI IN CAMPO – Nelle discussioni preliminari emergono due ipotesi predominanti: la pensione anticipata ed il prestito Inps. La prima va nella direzione tracciata fra gli altri dal presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano, secondo cui l’accesso alla pensione in anticipo deve essere previsto per chi ha  62 anni e 35 di contributi. La seconda piace soprattutto al ministro Poletti, che ha recentemente rilanciato l’idea del suo predecessore Enrico Giovannini, ossia quella del prestito Inps per i lavoratori più anziani, quelli a cui mancano 3 o 4 anni per andare finalmente in pensione.

LEGGE DI STABILITA’ E COPERTURE – Al di là della soluzione scelta il problema principale rimane quello costituito dal reperimento delle risorse necessarie. Inizialmente si era parlato di un contributo di solidarietà sulle pensioni medio-alte, ma poi questa ipotesi è stata accantonata. Con le altre questioni aperte (bonus Irpef permanente, nuovo taglio all’Irap, 1 miliardo per l’annunciata riforma della scuola e una dote da almeno 2 miliardi per il riordino degli ammortizzatori sociali legato al Jobs Act) non sarà facile trovare i fondi nella legge di Stabilità.