Il Festival di Sanremo è probabilmente uno degli eventi più attesi dagli appassionati di musica. Giunto alla sua 70esima edizione, quest’anno l’evento è costato alla Rai ben 18 milioni di euro (spese ripagate però ampiamente dai ricavi assicurati da sponsor e pubblicità). La cifra comprende i soldi spesi per pagare il conduttore, gli ospiti e persino il Comune, ma non il vincitore. Sì perché, come i ben informati sapranno, chi si assicura la vittoria al Festival lo fa solo per l’onore e per la gloria, dato che nessun premio in denaro è previsto per chi arriva primo in classifica.
Festival di Sanremo, ai partecipanti solo premi simbolici
Al contrario di molti altri concorsi e/o gare, il Festival di Sanremo non prevede dunque l’assegnazione di un premio in denaro. Né il vincitore e né tanto meno i cantanti in gara ricevono denaro per partecipare. I premi conferiti, pertanto, sono tutti simbolici.
Quest’anno, come tutti gli altri anni, i premi assegnati sono stati:
- leoncino d’oro rampante (simbolo della città di Sanremo) al primo classificato, il vincitore;
- premio della critica Mia Martini, una targa o un piatto d’argento;
- premio sala stampa, alla memoria di Lucio Dalla;
- premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo;
- premio Enzo Jannacci di Nuovolmaie per la migliore interpretazione;
- premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano;
- premio Giancarlo Bigazzi per la migliore composizione musicale;
- il premio dello sponsor Tim (novità degli ultimi anni), per la canzone che ha registrato il numero maggiore di ascolti streaming.
A questi riconoscimenti, assegnati ai big in gara, si deve aggiungere poi il premio per il primo posto nella categoria giovani, quella delle nuove proposte.
Sanremo 2020, perché la vittoria è importante (non solo per la fama)
Sanremo 2020 ha visto trionfare Diodato quest’anno, con la canzone Fai rumore. Il cantante, oltre all’onore di essere arrivato primo tra tutti al Festival della Musica Italiana, si porterà a casa solo una bella statuetta d’oro e l’impegno (da cui però può tirarsi indietro) di rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest. Niente soldi, come abbiamo visto, il che a molti potrebbe sembrare un paradosso visto il denaro che riesce a smuovere l’evento ogni anno.
Bisogna ammettere, però, che l’esposizione mediatica che garantisce il palco dell’Ariston e la vittoria finiranno inevitabilmente con tradursi in introiti per il primo classificato. Ospitate in Tv e radio, interviste e impegni successivi al Festival sono una grande opportunità per chi vuole fare della musica il proprio mestiere e, di conseguenza, si trasformano anche in un’opportunità di business. Come dire che i soldi, quasi sicuramente, arriveranno dopo.