Quanti soldi incassa l’Italia se si qualifica ai Mondiali in Qatar

La qualificazione dell'Italia alla Coppa del mondo del 2022 non è solo una questione sportiva, ma anche economica

C’è grande attesa per la Coppa del mondo FIFA 2022, il campionato mondiale di calcio che si svolgerà in Qatar. La fase finale della 22esima edizione della competizione sportiva si disputerà straordinariamente dal 22 novembre al 18 dicembre del prossimo anno e non in estate a causa delle temperature proibitive del Paese durante i mesi caldi.

Si tratterà inoltre dell’ultima volta che parteciperanno ai Mondiali 32 nazionali. Dal 2026, infatti, scenderanno in campo 48 squadre in rappresentanza di altrettanti stati.

Gli occhi degli appassionati di tutto il mondo sono rivolti all’Italia, che ha ospitato l’edizione del 1934, la seconda nella storia del calcio e che ha visto gli Azzurri vincitori, e quella del 1990, diventata celebre per il 4-0 della Germania Ovest contro l’Argentina. La nostra Nazionale ha vinto, oltre alla prima nel nostro Paese, altre tre edizioni della Coppa del mondo, nel 1938, nel 1982 e nel 2006.

Calcio, perché l’Italia è sotto i riflettori per la qualificazione ai Mondiali

Per ben due volte l’Italia non si è qualificata ai Mondiali, nel 1958 e nel 2018, mentre ai primi Mondiali del 1930 i nostri calciatori non sono andati in Uruguay per ragioni politiche.

Brucia ancora la mancata partecipazione di tre anni fa al torneo che si è tenuto in Russia nel 2018, dopo la débâcle di novembre 2017 nella partita contro la Svezia, con forti polemiche contro l’allora commissario tecnico Gian Piero Ventura, sollevato dall’incarico dopo due giorni dall’eliminazione.

L’Italia, questa volta, deve qualificarsi ai Mondiali. E non solo per ragioni di tifoseria. Un altro colpo sbagliato potrebbe infatti non essere perdonato dagli sponsor, che sui Campioni d’Europa hanno continuato a investire nonostante l’assenza degli Azzurri in Russia.

Calcio, quanti soldi guadagna la Nazionale grazie a sponsor e contratti

Nel quadriennio compreso tra il 2015 e il 2018, la nostra Nazionale valeva 79 milioni di euro all’anno, di cui 35 milioni grazie ai contratti con le emittenti televisive e 22 milioni grazie alla partnership con Puma.

Anche grazie alla vittoria agli Europei 2020, disputati con un anno di ritardo a causa dell’emergenza sanitaria, l’Italia è diventata una squadra da quasi 90 milioni di euro all’anno tra il 2019 e il 2022, e ha trainato anche la crescita del Pil e fatto la fortuna dei giganti del web, come vi abbiamo spiegato qui.

I prossimi contratti riguarderanno il periodo compreso tra il 2023 e il 2026, e una qualificazione ai Mondiali, a prescindere dai risultati ottenuti nella competizione, potrebbe far schizzare il valore della squadra oltre i 100 milioni di euro grazie ai rinnovi dei contratti e all’entrata di nuove società nel gioco degli sponsor.

A prescindere da come andranno le qualificazioni, per ora è sicuro il passaggio di testimone da Puma ad Adidas, che siglerà il 1° gennaio 2023 un contratto tra i 30 e i 35 milioni di euro con gli Azzurri.

Calcio, quanto guadagnano le squadre che si qualificano ai Mondiali

Non sono ancora disponibili i compensi per le squadre che parteciperanno ai Mondiali del 2022 in Qatar. Nella scorsa edizione ogni nazionale guadagnava cifre diverse in base al posizionamento e ai risultati di gara.

  • 2 milioni di dollari per le 32 nazionali giunte alla fase finale del torneo.
  • 10 milioni di dollari per le squadre eliminate ai gironi.
  • 20 milioni di dollari per le squadre eliminate agli ottavi.
  • 25 milioni di dollari per le squadre che partecipavano ai quarti.
  • 40 milioni di dollari alla squadra finalista perdente.
  • 50 milioni di dollari alla squadra vincitrice.

Quello in Russia nel 2018 è stato finora il Mondiale più costoso della storia del calcio, ed è possibile pensare che il Qatar voglia alzare il tiro, anche per aumentare il proprio prestigio agli occhi dei fan del campo verde di tutto il mondo.

Se gli Azzurri dovessero qualificarsi, come già detto, la Figc guadagnerebbe ingenti introiti grazie ai diritti sulla trasmissione della partite (qui le cifre record) e ai contratti con gli sponsor. Un’esclusione peserebbe molto sulle casse degli Azzurri, come anticipato qui.