Il mistero del mega yacht da 700 mln di dollari in Italia: è di Putin?

È ancora giallo sul panfilo ormeggiato sulla costa toscana, che sarebbe di proprietà del presidente russo secondo i dissidenti del Cremlino

Un super yacht del valore di 700 milioni di dollari ormeggiato a Marina di Carrara, sulla costa toscana, è al centro di servizi di telegiornali e articoli, anche all’estero. La stampa mondiale si chiede chi sia il proprietario della lussuosa – e gigantesca – imbarcazione. Si mormora infatti che le chiavi del panfilo appartengano a un oligarca russo, e forse a Vladimir Putin stesso. E per questo motivo rientrerebbe nei beni colpiti dalle sanzioni dell’Occidente.

Quanto è grande e com’è fatto lo yacht ormeggiato a Marina di Carrara

Lo Scheherazade prende il nome dalla protagonista de Le mille e una notte, che evita di essere uccisa dal re di Persia raccontandogli una nuova storia ogni sera, lasciandola sempre sospesa a metà per assicurarsi un altro giorno di vita. La sua figura ha ispirato anche la più famosa opera lirica scritta dal compositore russo Rimskij Korsakov.

Lo yacht è lungo circa 140 metri, ha 6 piani, un salotto enorme, una lussuosa sala da pranzo, due eliporti con un hangar per elicotteri, due spa, di cui una privata nel livello più alto, nella suite padronale, una piscina per nuotare e tre saune.

Vladimir Putin è il vero proprietario del mega yacht fermo in Italia?

Si parla dello Scheherazade da quando il gruppo di attivisti guidati dal dissidente Alexi Navalny ha dichiarato che apparterrebbe proprio a Vladimir Putin. Su carta il panfilo è di proprietà di una società di comodo e ha la bandiera delle Isole Cayman.

“Non appartiene a nessuno”, ufficialmente, come fanno sapere gli avversari del Cremlino in un video su Youtube, in cui viene spiegato come il presidente russo avrebbe usato dei prestanome per evitare di dichiarare l’esistenza dell’imbarcazione.

A inchiodare lo Zar sarebbe la lista delle persone che lavorano sul mega yacht. La maggior parte di loro sarebbe assunta dalla Fso, l’agenzia dei servizi segreti che fa capo a Mosca e che si occupa della sicurezza di Vladimir Putin.

Cosa ha dichiarato il capitano dello Scheherazade su Vladimir Putin

Il capitano dello Scheherazade è l’inglese Guy Bennett Pearce che ha dichiarato al New York Times di aver firmato un accordo di riservatezza sul nome del vero proprietario del panfilo e di non aver mai visto il presidente russo a bordo.

Ma se la pista dei dissidenti del Cremlino fosse confermata, il super yacht sarebbe sottoposto alle pesanti sanzioni decise da Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea contro la Russia, insieme a tante altre imbarcazioni di proprietà degli oligarchi russi.

L’Europa sequestra gli yacht degli oligarchi russi: ecco i più costosi

La Francia ha già messo sotto sequestro un panfilo da 120 milioni di dollari di proprietà di Igor Sechin, capo del gigante energetico Rosneft. La Spagna lo ha fatto con altri due yacht, incluso il Crescent, di circa 135 metri, sempre di proprietà dell’oligarca del petrolio.

Un’altra imbarcazione, dell’ex agente del KGB Vladimir Strzhalkovsky, è rimasta bloccata in Norvegia per l’impossibilità di fare rifornimento. Il Solaris di Roman Abramovich, di cui vi abbiamo parlato qui, è stato invece visto nel porto di Bodrum, in Turchia, Paese che non ha applicato sanzioni contro la Russia.

Il mese scorso, prima dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il Graceful è stato portato via in fretta e furia da Amburgo, in Germania. Anche questo yacht sarebbe di proprietà, indirettamente, di Vladimir Putin. Varrebbe circa 100 milioni di dollari. Qua le altre imbarcazioni sequestrate agli oligarchi russi.

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Mega yacht in Toscana di proprietà di Vladimir Putin? Cosa è emerso

E mentre le autorità e i giornali di ogni parte del mondo sono sulle tracce delle ricchezze degli oligarchi russi non ancora raggiunte dalle sanzioni dell’Occidente, è il sindaco di Carrara a smentire il legame tra il panfilo ormeggiato in Marina e il presidente russo.

Dopo aver incontrato i vertici della Italian Sea Group, Francesco De Pasquale ha spiegato che dai controlli è emerso che lo Scheherazade è ormeggiato per attività di manutenzione e, in base ai documenti, non sarebbe riconducibile allo Zar.

La società che gestisce il cantiere navale ha assicurato massima collaborazione alle forze dell’ordine per chiarire possibili collegamenti tra il panfilo e gli oligarchi russi, ma per adesso rimane il giallo sul vero proprietario del maxi yacht ormeggiato nella costa toscana, di cui vi abbiamo già parlato qui.