La guerra in Ucraina ha portato tanti danni alla Russia, tra i quali l’addio di numerosi marchi e brand che hanno deciso di lasciare il territorio di Mosca per non avere il proprio nome accostato al Paese che ha causato lo scoppio del conflitto armato. Tra questi c’è anche McDonald’s, il più rinomato fast food americano in giro per il mondo, che dopo 30 anni di lavoro in Russia ha deciso di chiudere i battenti e salutare il mercato.
L’addio avrebbe potuto causare la perdita di lavoro per migliaia di dipendenti del fast food, ma a correre in soccorso è stato un imprenditore che ha rilevato il marchio in Russia garantendo continuità per i prossimi due anni.
Alexander Govor, chi è il nuovo finanziatore
A rilevare le attività che McDonald’s ha deciso di lasciare in Russia è l’oligarca siberiano Alexander Govor, uomo d’affari conosciuto nell’ambiente della ristorazione. Già gestore di 25 ristoranti della catena in Siberia, l’imprenditore è una persona fidata della catena e già dal 2015 fa parte dell’universo del fast food. La scelta di entrare in campo con più forza è stata presa per garantire continuità ai dipendenti, che potranno essere riconfermati per i prossimi due anni con la speranza che qualcosa possa cambiare sul fronte bellico.
Concessionario di altri ristoranti in giro per la Russia, Govor ha alle spalle un vero e proprio impero miliardario e si farà carico delle spese dei ristoranti sparsi per la Russia (a differenza di altri oligarchi non si conosce la sua posizione su Putin).
L’impero di Govor
Imprenditore abile a spaziare in più ambiti, Govor gestisce attività nel mondo alberghiero, della ristorazione, ma anche raffinerie. È infatti uno dei maggiori investitori della costruzione della raffineria di petrolio di Yaya e dal 2010 possiede un franchising della rete di stazioni di servizio Lukoil.
Ma non solo. L’uomo d’affari siberiano gestisce anche attività di assistenza medica avanzata e dal 2015, come detto è entrato a far parte del franchising della rete McDonald’s, che è già andata oltre la regione di Kemerovo fino a Novosibirsk, Tomsk e Berdsk.
L’accordo con Govor
Manca ancora la firma nero su bianco, ma quello tra Govor e McDonald’s è un patto ormai fatto. Godendo di stima e fiducia da parte del brand, l’imprenditore siberiano si dovrebbe far carico degli 850 ristoranti russi del marchio americano, impegnandosi a gestirli sotto marchi diversi e garantendo il lavoro agli oltre 65.000 dipendenti sotto contratto.
Non è ancora chiaro quali saranno le cifre che permetteranno di chiudere l’accordo, ma Govor ha accettato di finanziare gli stipendi dei dipendenti aziendali che lavorano in 45 regioni del paese fino alla chiusura, oltre che coprire le passività esistenti nei confronti dei fornitori McDonald’s. La vendita è soggetta all’approvazione normativa, ma dovrebbe concludersi entro poche settimane, come affermato dall’azienda americana.
McDonald’s e la Russia, storia al capolinea
La storia d’amore e soldi tra la Russia e McDonald è iniziata oltre trent’anni fa, quando il marchio californiano creato ad Arcadia debuttò sul territorio di Mosca. Nel 1990 McDonald’s fu il primo tra i marchi di consumo occidentali a conquistare l’accesso in Russia, aprendo poi le porte a tanti altri brand.
Negli anni il rapporto è stato ricco di soddisfazioni e di incassi di livello, ma a causa della guerra in Ucraina il brand ha subito perdite consistenti. Si stima che l’addio alla Russia sia costato circa 55 milioni di dollari, con una gestione dei ristoranti che era ormai diventata insostenibile.