Chi è Marco Bizzarri, perché se ne parla e quanto guadagna

Il ritratto di Marco Bizzarri, presidente e Ceo di Gucci, cui recentemente è stato consegnato il premio "Guido Carli"

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Redazione

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Il 7 maggio 2021 Marco Bizzarri, presidente e Ceo di Gucci, è stato insignito del premio ‘Guido Carli’ all’Auditorium Parco della Musica di Roma. “Il suo nome – questa la motivazione – è sinonimo di eleganza e lusso, perfetta sintesi dello stile italiano di successo”. Ma chi è, nel dettaglio, Marco Bizzarri? Quanto guadagna e a quanto ammonta il suo patrimonio?

Marco Bizzarri: chi è e di cosa si occupa

Marco Bizzarri è nato a Reggio Emilia il 19 agosto 1962. Sognava un futuro nel mondo del calcio, ma ha presto cambiato i programmi dopo la scuola (ha studiato con lo chef Massimo Bottura), laureandosi in Economia all’Università di Modena e Reggio Emilia, iniziando successivamente la sua carriera in Accenture, come consulente. Dopodiché ha iniziato a ricoprire vari ruolo per diversi gruppi: da Mandarina Duck a Marithé & François Girbaud, a Parigi. Nel 2005 è entrato a far parte del Gruppo Kering come presidente e Ceo di Stella McCartney.

Dal 2009 al 2014 è stato presidente e Ceo di Bottega Veneta, quindi Ceo di Couture & Leather Goods, una divisione del Gruppo Kering. Nel 2015 è stato nominato presidente e Ceo di Gucci, uno dei marchi più noti al mondo. In quattro anni ha visto crescere il numero di dipendenti, da 11 mila a quasi 20 mila. Altro concept della sua gestione, la sostenibilità: l’azienda, infatti, è a emissioni zero.

Marco Bizzarri: quanto guadagna e a quanto ammonta il suo patrimonio

Nel suo ruolo di Ceo di Gucci, Marco Bizzarri guadagna intorno agli 8 milioni di euro all’anno. Nel 2020, l’azienda ha fatturato circa 7,4 miliardi di euro. Insieme agli altri incarichi si stima che possa avere un patrimonio tra i 50 e i 60 milioni di euro.

Parte dei suoi soldi sono destinati alla beneficenza. A titolo personale, infatti, il presidente di Gucci ha devoluto 100 mila euro all’Asl di Reggio Emilia nel marzo 2020, per aiutare il sistema sanitario durante l’emergenza Covid. Alcuni anni fa, invece, il settimanale ‘L’Espresso’ ha contestato al Ceo di non pagare le tasse su l’intero stipendio annuo, ma solo su 2,5 milioni di euro.

Secondo la rivista, attraverso una società in Lussemburgo e la residenza in Svizzera avrebbe aggirato il fisco: una presunta evasione che avrebbe coinvolto anche il Gruppo Kering, che nel si è accordato con l’Agenzia delle Entrate pagando un’imposta di 897 milioni di euro (1,25 miliardi di euro comprese sanzioni e interessi).